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Discussione: Reagire

  1. #1
    Utente di HTML.it
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    Reagire

    Nasce Cesare a Tavagnaccio in una famiglia di origini contadine. Vive in una bella casa e con una bella famiglia che gli vuole bene. A Cesare non piace tanto andare a scuola, lui è un tipo " No teoria Si pratica". A lui piace lavorare, uscire con gli amici, giocare a calcio e frequentare le ragazze... insomma, tutto quello a cui ambisce un ragazzo della sua età. A 16 anni, viene assunto come apprendista elettricista in una nota ditta che installa insegne al neon. Egli è contento di questo lavoro, gli serve per imparare un mestiere ed avere la sua indipendenza economica. Un giorno, mentre è sul tetto di un capannone a riparare un guasto elettrico, cade da un’altezza di 8 metri, ci rimette la spina dorsale e un polmone. Mentre viene trasportato in ospedale, Cesare non sa che la sua vità non sarà più come prima.

    1993 - DATA DI SVOLTA
    Cesare rimane due anni in una clinica, assistito continuamente da infermieri e medici che tengono sotto controllo ogni organo del suo corpo, secondo dopo secondo... purtroppo, però, non possono curare il vero male che affligge Cesare,il più subdolo perchè silenzioso. Lui, pieno di vitalità e voglia di esistere, ora si sente impotente e inutile, continua a versare lacrime “segrete” aspettando una risposta dal cielo, ammesso che lassù esista davvero un Padre amorevole a cui rivolgere una domanda. La visita di parenti e amici è una performance degna del migliore attore protagonista.
    “Cesare è forte e sta reagendo bene” dicono.
    ”Ma cosa ne sapete voi?” vorrebbe urlare contro tutti, ma resta immobile...nel suo assordante silenzio!
    La forza di combattere gli viene da Ettore, un ragazzo paraplegico che conosce in clinica e che ha vissuto la sua stessa tragedia: nel 1991 Ettore cade da un’ impalcatura mentre sta lavorando riportando la frattura delle due vertebre dorsali D9 e D10 con conseguente lesione del midollo spinale, rendendolo paraplegico agli arti inferiori, proprio come Cesare. Al suo fianco Cesare può stare in silenzio, può ridere, può piangere, può imprecare o pregare...si sente libero di dare sfogo alla sua rabbia! Tocca il fondo della disperazione e quando è completamente svuotato, Ettore gli tende la mano per aiutarlo a risalire. A poco a poco Cesare ritrova una forza inaspettata, la voglia di reagire e di rimettersi in gioco nella grande sfida che la vita ti lancia quando meno te lo aspetti! Chiede di essere trasferito insieme a Ettore in un centro di riabilitazione a Roma , dove scopre una forte passione per il nuoto. Le sue giornate sono scandite dai continui allenamenti...Cesare ha trovato la strada giusta per raggiungere un traguardo!
    In poco tempo diventa talmente bravo che l'istruttore lo iscrive al campionato di nuoto per disabili, guadagnandosi la medaglia d’oro! A Roma rimane tre anni, sta meglio, più sereno, ha imparato a convivere con le barriere che il “mostro esterno” impone a chi ha una disabilità fisica e non può camminare sulle sue gambe, ma su due ruote! Stringe una bella amicizia con i ragazzi del Servizio Civile che lo accompagnano nei suoi spostamenti quotidiani. Ama la stanza che condivide con Ettore e dalla quale riesce a vedere “il cupolone” di San Pietro... quante sere trascorse a guardare il cielo, ringraziando per la risposta ricevuta!
    Nonostante tutto, un giorno sente il bisogno di ritornare a casa perchè gli manca la sua terra, la sua famiglia e i suoi vecchi amici.

    1996 – DATA DI RINASCITA
    Una sera la vede a casa di amici...bella, educata e simpatica. Si chiama Jole... lo guarda, gli parla. Cominciano a frequentarsi. Nel frattempo Cesare raggiunge un altro importante traguardo: consegue la patente di guida e acquista una macchina tutta sua, con la quale si reca nel piccolo negozio di materiale elettrico che ha aperto nella sua città. Un giorno riceve una telefonata dal suo amico fraterno Ettore ,il quale gli propone di fondare con lui una società di palla a nuoto per disabili. Egli accetta. Oggi questa squadra gareggia in serie A2.

    EPILOGO
    Dal 1997 Cesare alterna la palla a nuoto alla handbike, con la quale partecipa alle maratone in giro per il mondo.
    Ci sono sempre due persone speciali a tifare per lui: sua moglie Jole e suo figlio Ettorino...

    MORALE
    L'esperienza di Cesare è ispirata a una storia vera e vuole essere uno sprone per tutti i giovani vittime di incidenti gravemente lesivi a REAGIRE e a trovare dentro di sè la forza per proseguire il cammino. La vita è bella e vale la pena di essere vissuta, comunque e sempre, anche se in modi diversi...

  2. #2
    bella storia

    a che pro?
    Io non odio Berlusconi, è lui che odia tutti noi!

  3. #3
    Non sempre quello che motiva alcuni può motivare altri.
    E' tutto relativo alla persona, e non credo che ciò che ne muove una possa far muovere tutte, perchè non tutti pesiamo le cose allo stesso modo.
    Io rispetto anche coloro i quali si lasciano morire o mandano affanculo la propria vita.
    Perchè non è detto che un corpo rotto abbia per tutto lo stesso significato.
    E' tutta una questione di credere alla proprie illusioni.
    Flectere si nequeo superos acheronta movebo

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di ilgiovo
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    Originariamente inviato da Mame 2.0
    bella storia

    a che pro?
    serve a far capire agli zucconi come te che la batteria è uno strumento inutile
    Cacca!

  5. #5

    Re: Reagire

    Originariamente inviato da Dunit
    . La vita è bella e vale la pena di essere vissuta, comunque e sempre, anche se in modi diversi...
    se io fossi tetraplegico, vorrei morire.

    Ognuno si viva la vita che vuole, senza imporre niente a nessuno.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  6. #6

    Re: Re: Reagire

    Originariamente inviato da seifer is back
    se io fossi tetraplegico, vorrei morire.

    Ognuno si viva la vita che vuole, senza imporre niente a nessuno.
    io se fossi tetraplegico vorrei che il mio cervello fosse inserito in un robò gigante di titanio o in caso contrario morire.
    Flectere si nequeo superos acheronta movebo

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di alda
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    Re: Re: Reagire

    Originariamente inviato da seifer is back
    se io fossi tetraplegico, vorrei morire.

    Ognuno si viva la vita che vuole, senza imporre niente a nessuno.
    Io penso che sia abbastanza semplice parlarne "da fuori": anche io se mi ritrovassi tetraplegica vorrei morire, ma lo dico ora che le mie gambe funzionano, magari se mi ci dovessi trovare cercherei di approfittare di ogni attimo di cui sia in grado di rendermi conto.

    Detto questo, ognuno ovviamente fa le sue scelte e vive come vuole, o decide di smetteere di vivere come e quando vuole, senza imporre nulla e senza diktat da parte di nessuno.
    Se capire significa mettersi al posto di chi è diverso da noi, i ricchi e i dominatori del mondo hanno mai potuto capire milioni di emarginati?

  8. #8
    reagire...jole l'ha conosciuta per caso. magari non l'avrebbe mai conosciuta e ora sarebbe depresso perchè solo.

  9. #9
    Sara` che sono catastrofico, autolesionista o quel che volete.

    Ma che senso ha vivere la vita in quel modo? Cioe io se dovessi diventare dipendente di qualcuno (non nel senso di lavoratore!! ) Cioe su una sedia a rotelle perdi la cosa piu preziosa che ci sia a sto mondo: La liberta di fare cio che vuoi quando vuoi, e dipendi molto dagli altri o dalle circostanze (vedi bus malgestiti, case malgestite e quant'altro!)

    Io morirei, ma di mio subconscio! Cioe io son fatto per la liberta` e mancando quella morirei dentro, fino a morire anche il mio corpo!

    Che senso ha l'attaccamento alla vita cosi morboso? Dobbiamo morire tutti prima o poi, anzi io lo vedo proprio come fine ultimo, o come scopo della vita! La vita e` morte alla fine!

    Se posso vivere la mia vita bene nelle mie illusioni ok, ma altrimenti che senso avrebbe?

    Boh, io continuo a non capire queste cose!? Anche la religione sbaglia in questo senso:

    Dio ci ha creati "LIBERI" e ci ha donato il "LIBERO ARBITRIO" che senso ha che ci obblighi a seguire le sue regole? Perche mai prima avrebbe dovuto darci la liberta per poi togliercela con i comandamenti?

    Non concordo in nessun punto!

  10. #10
    Originariamente inviato da maverick70

    Dio ci ha creati "LIBERI" e ci ha donato il "LIBERO ARBITRIO" che senso ha che ci obblighi a seguire le sue regole? Perche mai prima avrebbe dovuto darci la liberta per poi togliercela con i comandamenti?
    io mi chiedo perchè io da ateo devo rispondere sempre a queste domande come se fossi credente.


    L'unica cosa che suona logico nelle religioni su base monoteista è che dio sceglie. Tu sarai sottoposto al giudizio di dio.

    Se tu non fossi dotato di libero arbitrio, che senso avrebbe essere sottoposti al giudizio di dio ?
    Le regole sono appunto il modo con cui dio ti dice :" La via giusta è questa" se tu non la rispetti, sei libero di farlo, ma poi verrai giudicato.

    E' un po' come quando sei bambino... tu puoi farla la cazzata, poi tua madre di picchierà.
    Flectere si nequeo superos acheronta movebo

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