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Speriamo possa esser un giusto modo per stanare gli evasori.OMA - Anche i ricchi piangono. E stavolta qualche lacrima rischiano di versarla sul serio, se non pagano le tasse. Almeno stando alle intenzioni e al piano di lotta all'evasione allestito dall'Agenzia delle Entrate per quest'anno. Obiettivo: stanare coloro che, dichiarano poco, ma vivono bene, ben oltre quanto di potrebbe presupporre dalla loro dichiarazione dei redditi. Un andazzo non più sopportabile, vista la cifra astronomica cui ammonta l'evasione fiscale nel nostro paese, e considerato che i tempi sono duri, la crisi segna di più le differenze tra i vari ceti sociali, e la gente si indigna. Come sta accadendo, ad esempio, con le contestazioni alle superpaghe dei manager responsabili dei crack bancari e finanziari del 2008. Così il Fisco ha cambiato strada e, come ha detto il direttore dell'Agenzia, Attilio Befera, non ha più intenzione di sparare nel mucchio, contando sul leggi di carattere generale e rischiando di burocratizzare la lotta all'evasione, ma vuole andare a pescare gli evasori ad uno ad uno. E da ieri, con una circolare, i nuovi criteri per il 2009 sono diventati operativi. Come? Con un principio assai elementare che i tecnici chiamano "accertamento sintetico" e che si può tradurre nel seguente adagio: se spendi tanto, molto probabilmente guadagni tanto. Così nel mirino finisco per la prima volta entrano anche gli stili di vita: l'elenco in mano agli ispettori del Fisco è inesorabile e ritiene sospetto chi frequenta i centri benessere, chi fa viaggi esotici, chi compra opere d'arte, chi frequenta circoli esclusivi ed anche coloro che mandano i figli in scuole private.
Beh un piccolo passo, sperando che almeno un pochetto funzioni.