Microsoft? No grazie
DI JAVIER SMALDONE
Rebelión
Riassunto: Un famoso refrain anonimo che circola su internet dice che: “Microsoft non è la risposta. Microsoft è la domanda…” Questo detto riflette alcuni aspetti non sempre divulgati alla collettività riguardanti Bill Gates, Microsoft, i suoi prodotti, le politiche e i vari maneggi; si cercherà di dare una risposta all’interrogativo posto.
Motivazione del presente articolo: Sono molti gli aneddoti che circolano su Bill Gates e Microsoft. La maggior parte di questi, che la maggior parte della gente conosce e che diffondono i mass media, dipingono Gates come un genio dell’informatica e la sua azienda, Microsoft, come la principale artefice del progresso nel settore dei personal computer (e persino di Internet) degli ultimi due decenni. Poco si sa, a livello popolare, circa la vera origine di tale impero e l’effetto che hanno generato sull’industria e sulla tecnologia informatica le strategie adottate da Microsoft.
E’ comune trovare siti internet contro Microsoft e Bill Gates. La maggior parte di tali siti basano la propria critica su questioni tecniche: sottolineando la bassa qualità dei prodotti, mostrandone le grandi falle e le notevoli carenze, paragonando Windows ad altri sistemi operativi molto più stabili, efficienti e sicuri. Altri siti mettono in guardia sui pericoli che comporta la posizione di monopolio esercitata da Microsoft e le politiche adottate da questa azienda per espandersi oltre il settore di mercato dei personal computer.
Questo breve articolo si propone vari obiettivi:
- Sfatare alcuni miti che formano parte del folclore, quali quello dell’origine di Bill Gates e delle supposte invenzioni che gli vengono attribuite.
- Spiegare, molto sinteticamente, i motivi che hanno portato Microsoft ad esercitare attualmente una posizione di dominio nel mercato dei personal computer.
- Mostrare i rischi e i pericoli che comportano le manovre realizzate da Microsoft.
- Ovviamente non si tratta di una analisi esaustiva. Nella sezione dei Riferimenti si riporta una lista di articoli e di libri che trattano temi e casi concreti in forma più approfondita ed estesa.
Miti e verità riguardanti Bill Gates
Il ragazzo dei computer
Il suo vero nome è William Henry Gates III e, come lui stesso ammette, proviene da una famiglia benestante di Seattle[1]. La storia che sempre si racconta circa i suoi inizi, giocando con un piccolo elaboratore elettronico, è lontana dalla realtà. Gates venne educato in una tra le scuole più costose (l’iscrizione costava circa il triplo di quella all’Università di Harvard) e, quando insieme ad un gruppo di compagni di studio volle cominciare a giocare con i computer, le loro madri presero in affitto una PDP-10 (la stessa macchina che utilizzavano i ricercatori di Stanford e del MIT).
Il giovane visionario che rivoluzionò il mondo dell’informatica
Un altro mito abbastanza comune è quello che Gates creò il linguaggio Basic. Niente di più distante dalla verità. Basic venne creato da John Kemeny e Thomas Kurtz nel 1964. Ciò che Gates e Paul Allen fecero fu creare una versione dell’interprete di tale linguaggio per personal computer Altair (cosa che avrebbe potuto fare qualunque alunno di un corso universitario per compilatori). Questo interprete è l’unico pezzo di codice che si conosca sia stato scritto, per metà, da Bill Gates. Più avanti vedremo che molte altre invenzioni che gli si attribuiscono non sono opera sua.
Miti e verità su Microsoft
Gli inizi
Microsoft fu fondata da Bill Gates e Paul Allen. Inizialmente ciascuno possedeva il 50% dell’impresa, anche se Gates poco a poco acquistò maggior controllo sulla stessa.
Il primo grande colpo di Microsoft, determinante per il futuro successo, fu la vendita del MS-DOS all’IBM. Nemmeno il DOS fu creato e sviluppato da Microsoft, ma venne acquistato da una piccola impresa chiamata Seattle Computers. Il suo creatore l’aveva battezzato QDOS, sigla di "Quick and Dirty Operating System" (sistema operativo rapido e sporco). E’ risaputo da tutti che la qualità del disegno e dell’implementazione del MS-DOS nella sua prima versione era molto povera. La decisione di IBM di incorporare tale sistema operativo nei suoi PC avvenne in ragione della concorrenza con l’impresa Digital, che poteva disporre di un prodotto molto superiore, e perché IBM in realtà non dette molta importanza alla linea dei personal computer. Il particolare che richiama fortemente l’attenzione è che IBM non comprò l’MS-DOS bensì decise di pagare a Microsoft una quota per ciascuna copia che fosse stata venduta insieme ad un IBM-PC. Ciò che poche volte si è detto è che la madre di Gates, Mary Maxwell, era dirigente dell’azienda United Way, insieme con il CEO di IBM, John Opel [2,1].
Windows
Dobbiamo iniziare facendo chiarezza, nei riguardi di chi abbia creduto alle storie ridicole che raccontano alcuni mass media, visto che Microsoft non ha inventato l’interfaccia grafica, né le finestre, né il mouse. Tutto ciò fu sviluppato dall’impresa Xerox nel 1973[3] e poi copiato da Apple alla fine degli anni '70 e da Microsoft nel corso degli anni '80.
Windows venne annunciato il 10 novembre 1983. La prima versione (1.0) apparve il 20 novembre 1985, mentre la prima versione realmente utilizzabile (3.0) venne distribuita il 22 maggio 1990[4]. Questa è la riprova dell’ “efficienza” dell’azienda.
Rammentiamo che stiamo parlando di un prodotto che prevedeva una funzionalità equivalente a quella di cui disponeva la Apple Macintosh già nel 1984 (la cui stabilità e robustezza erano ampiamente superiori). L’univa “virtù” di Windows consisteva nell’essere eseguibile su MS-DOS in computer IBM compatibili.
Microsoft e Internet
Molti sono arrivati a credere che Microsoft ha inventato il web o, peggio ancora, che Internet è una idea brillante di Bill Gates.
Internet, in quanto tale, risale approssimativamente al 1986 (anche se ebbe origine alla fine degli anni ’60). Il World Wide Web (insieme ai primi navigatori) sorse nel 1991. Tempo dopo, Microsoft comprò un browser chiamato Mosaic dall’azienda Spyglass, per poi trasformarlo nell’attuale Internet Explorer. La prima versione di Internet Explorer apparve nell’agosto 1995. La verità è che il “visionario” Gates non si rese conto dell’avvento di Internet. Tardivamente, con la presentazione di Windows 95, tentò di creare una rete parallela (e indipendente) chiamata “The Microsoft Network” (molti ricorderanno l’inutile icona sul desktop) che fu un clamoroso fiasco. Dopo tale insuccesso, Microsoft comprò varie aziende che avevano a che fare con Internet, tra cui uno dei providers di posta elettronica più importanti: Hotmail. Intorno a questo e ad altri servizi, realizzò infine il suo sito web chiamato Microsoft Network! (attualmente più conosciuto come MSN).
I protocolli, standards e regole di Internet sono documentate mediante le chiamate RFCs (Request for Comments). Di quel periodo (gennaio 2003) esistono 3454 RFCs. Solamente 8 di queste sono state elaborate da impiegati di Microsoft (la più antica risale a marzo 1997 e 7 si riferiscono esclusivamente a prodotti di questa impresa), il che rappresenta lo 0,23% del totale[5]. In base a ciò possiamo dire che dobbiamo a Microsoft lo 0,23% del progresso tecnologico di Internet.
Microsoft e il progresso dell’informatica
Molti riconoscono a Microsoft il merito di aver avvicinato all’informatica gli utenti comuni, di aver prodotto un progresso tecnologico che rese più agevole l’accesso ai personal computers. La realtà dimostra l’esatto contrario: non solo non è un merito di Microsoft, ma addirittura l’azienda provocò, per molti aspetti, un ritardo tecnologico considerevole.
Durante gli anni ’80, l’unico prodotto di Microsoft che emerse fu il MS-DOS (chiamato PC-DOS nella versione distribuita da IBM). Il successo di MS-DOS non risiede nelle sue caratteristiche tecniche bensì nel fatto che inizialmente fu abbinato al IBM-PC, la cui architettura hardware venne copiata da molti altri produttori, il che dette luogo alla proliferazione di assemblati “compatibili”. Per tali produttori di hardware, fu molto più semplice distribuire i propri prodotti accompagnati col MS-DOS che sviluppare un nuovo prodotto simile (che avrebbe assicurato anche la compatibilità a livello di software). Simultaneamente apparirono nuovi sistemi operativi di qualità e disegno molto superiori, pero legati ad architetture hardware che non ebbero tanto successo (un esempio il già citato Apple Macintosh).
Alla fine degli anni ’80 apparve il DR-DOS dell’impresa Digital Research, le cui caratteristiche tecniche erano molto superiori a quelle del MS-DOS (anche se, purtroppo, doveva rispettare lo stesso disegno per questioni di compatibilità). La versione 6 del DR-DOS ebbe un buon successo di vendite, fino a che Microsoft rilasciò la versione 3.1 di Windows.
Curiosamente, e anche se il resto delle applicazioni DOS funzionavano correttamente, Windows 3.1 aveva problemi nell’esecuzione su DR-DOS. Questo fatto generò una disputa legale che perdura tuttora.
Gli anni ’90 iniziarono con un dominio assoluto di Microsoft nel settore dei sistemi operativi per personal computer, con MS-DOS e Windows 3.1. Già a quell’epoca cominciarono a sorgere le prime alternative: la versione UNIX per sistemi 386 (una delle quali apparteneva a Microsoft) e l’OS/2 della IBM. I principali inconvenienti che ebbero tali prodotti per penetrare nel mercato furono la mancanza di compatibilità con il software esistente (il disegno di questi sistemi era molto diverso da quello di MS-DOS/Windows) e il controllo del mercato esercitato da Microsoft. Un fatto rilevante fu che, prima dei progressi realizzati dal sistema Unix, Microsoft decise di interrompere la produzione del suo prodotto compatibile con tale sistema operativo (chiamato Xenix).
Riguardo a questo tema, dietro a ciascun prodotto di successo lanciato da Microsoft ci sono un paio di questioni oscure dove appaiono in maniera ricorrente le parole “giudizio”, “furto”, “spionaggio” e “copia”. E’ innumerevole la quantità di prodotti innovativi e di elevato livello tecnico che sono sorti nel corso degli anni e che furono distrutti in qualche modo da Microsoft (un meccanismo molto utilizzato fu quello di comprare un prodotto per poi interromperne lo sviluppo). L’analisi dettagliata di questi casi renderebbe la trattazione estremamente lunga (per ulteriori riferimenti sul tema, si consulti [6]).
Da notare, inoltre, che Microsoft pretende di far passare ogni innovazione dei suoi prodotti come un grande progresso tecnologico. Così fece, per esempio, con le tanto pubblicizzate DLL (dynamic loaded libraries) di Windows (che già esistevano in ambiente Unix da parecchio tempo), con il multitasking in Windows 95 (già esistente in sistemi implementati negli anni ’60) e più recentemente con la possibilità di amministrare limiti di spazio per utente in Windows 2000 (qualcosa che molti sistemi operativi già consentono da vari decenni) e con il supporto del “journaling” in NTFS (una caratteristica che permette di mantenere l’integrità del sistema dei dati di fronte alla caduta del sistema, e che è presente in molti sistemi operativi da più di un decennio).