"Arrogante, egocentrica, ladra, scriteriata al punto da mettere a repentaglio le loro stesse vite, cercando di convincere i loro aguzzini che erano spie della Cia. E' spietato il ritratto di Ingrid Betancourt che emerge dal libro 'Out of Captivity'. Si tratta del volume di memorie edito da Harper- Collins dove i tre militari americani detenuti assieme alla Betancourt dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) si confessano". E' quanto riporta il 'Corriere della Sera' sottolineando che "nell'autobiografia a tre mani di 457 pagine Keith Stansell, Thomas Howes e Marc Gonsalves ripercorrono i 1.967 giorni da incubo trascorsi nella giungla sudamericana, infestata da insetti e parassiti letali". Pagine che ripercorrono la lunga prigionia, "tra torture, marce forzate in catene e continue minacce di morte, fino alla loro miracolosa liberazione, il 2 luglio 2008, cinque anni e mezzo dopo la data del sequestro". Ma, come sottolinea il quotidiano, "le rivelazioni piu' provocatorie del libro riguardano la 48enne attivista e politica franco-colombiana, rapita un anno prima di loro".
Come riporta il quotidiano, a puntare il dito e' il 44enne Stansell, ex marine: "Era lei la padrona del gulag - afferma - Ho visto con i miei stessi occhi mentre cercava di impadronirsi del campo con una arroganza fuori controllo. Gli aguzzini ci trattavano meglio di lei". "Durante la prigionia - prosegue il 'Corriere della Sera' - la Betancourt avrebbe piu' volte sottratto cibo ai suoi compagni di sventura, cercando sempre di accaparrarsi il giaciglio migliore dove dormire". I tre ostaggi delle Farc raccontano che quando la Betancourt e Gonsalves divennero amici, gli altri prigionieri del campo (tra cui 11 cittadini colombiani) si ingelosirono. Secondo il 36enne Gonsalves, le cui parole sono riportate dal 'Corriere della Sera', la Betancourt "E' una donna molto dura, ha tirato scemi anche i guerriglieri'".
"Dopo il suo tentativo di fuga assieme al connazionale Luis Eladio Perez, peraltro fallito, i terroristi tenevano spesso la Betancourt in catene, giorno e notte - prosegue il 'Corriere della Sera' - 'Eppure non l'ho mai vista piangere o lamentarsi ', precisa Gonsalves". La Betancourt e sua sorella Astrid "si sono rifiutate di commentare".
"Ma a difenderla - sottolinea il 'Corriere della Sera' - e' adesso Eladio Perez, secondo il quale 'non e' vero che Ingrid abbia cercato di convincere i ribelli che i tre americani erano agenti della Cia'". Nel libro ci sono inoltre "dettagliate descrizioni dei metodi definiti 'da campo di concentramento' usati dalle Farc". Il quotidiano riporta infine le parole di Keron Fletcher, uno psichiatra inglese esperto in ostaggi: "E' un libro insolito - teorizza - E' molto inconsueto che un ex ostaggio critichi pubblicamente un altro ostaggio con cui ha condiviso un'esperienza tanto traumatica. Chi sopravvive ad un trauma del genere tende a nascondere le eventuali tensioni della prigionia e fa di tutto per sostenersi a vicenda".
Che personaggino
ricordo che la prima dichiarazione in conferenza stampa appen liberata fu "zidane ha fatto bene a dare la testata"
peccato per questa affermazione perchè altrimenti sarebbe stata un'ottima candidata alle europee