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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    (Storico) La Battaglia di Tanga

    Oggi vi parlerò della semisconosciuta battaglia di Tanga.
    La battaglia di Tanga è stata probabilmente una delle battaglie più maldestre e più comiche della storia dell’umanità.

    Non fatevi trarre in inganno dal nome, non si tratta di una battaglia per la conquista di pochi centimetri di stoffa di qualche gnoccona, ma di un fatto storico che si svolse nel novembre del 1914, nei pressi della cittadina africana di Tanga, a quell’epoca facente parte del territorio imperiale tedesco del Tanganika, ora conosciuto come Tanzania.
    Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale il Tanganika, come tutte le colonie tedesche in Africa, si trovò isolato dalla madrepatria e alla mercè dell’impero britannico, le cui colonie lo circondavano quasi completamente.
    Ma anziché attaccare il Tanganika via terra, gli inglesi pensarono di conquistarlo con uno sbarco via mare, utilizzando truppe indiane fatte imbarcare a Bombay e trasportate successivamente attraverso l’Oceano Indiano fino in prossimità della cittadina costiera di Tanga.
    La spedizione inglese, forte di 8000 uomini, era comandata dal generale Aitken, un militare di carriera che aveva un’esperianza di trent’anni di servizio in India ma che non aveva mai messo piede in Africa: le sue truppe erano quanto di più eterogeneo e mal ridotto potesse trovarsi sul suolo indiano. A parte un paio di battaglioni scelti, il resto era un’accozzaglia di indù che parlavano 12 lingue diverse, osservavano 6 fedi religiose, erano poco addestrati e comandati da ufficiali inglesi che non li avevano mai visti prima dell’imbarco né erano in grado di comunicare con loro.
    Le condizioni di imbarco e di viaggio furono tragiche, quasi tutto il corpo di spedizione soffrì di mal di mare e dissenteria, e una volta arrivati in vista di Tanga, dopo alcuni giorni di navigazione, l’ammiraglio comandante la flotta pensò bene di pattugliare accuratamente la costa per evitare di incappare nelle mine subacquee che si pensava i tedeschi avessero disseminato ovunque. In realtà di mine non ce n’era alcuna, ma ciò fece perdere altri due giorni nei quali gli indù rimasero confinati nelle stive sotto il torrido caldo equatoriale.
    Quando infine ci si decise a sbarcare, il luogo scelto per lo sbarco fu il peggiore possibile.
    Le truppe indiane sbarcarono infatti qualche miglio a sud di Tanga, in una zona costiera estremamente paludosa, ricoperta di mangrovie fittissime e infestata da zanzare e serpenti. Lo sbarco dell’intero corpo di spedizione durò due interminabili giorni durante i quali gli indù apparvero chiaramente terrorizzati sia dall’ambiente ostile che dalle voci secondo le quali i tedeschi avrebbero opposto loro orde di selvaggi cannibali.

    In realtà i tedeschi erano stati ben più lungimiranti. Il loro comandante, per sfortuna del generale Aitken, era infatti l’abilissimo colonnello Paul Von Lettow-Vorbeck, le cui forze consistevano di soli 800 ascari indigeni, appartenenti alle tribù più guerriere della zona e che i tedeschi avevano perfettamente addestrato all’uso delle armi e alle tattiche militari, secondo la consueta tradizione militaresca germanica.
    La preannunciata operazione militare inglese, della quale i tedeschi avevano appreso da tempo tramite la stampa, e i successivi tempi comodi con i quali gli inglesi l’avevano organizzata e fatta sbarcare, avevano permesso ai tedeschi di trincerare e fortificare l’immediata periferia di Tamba, in prossimità del confine settentrionale dell’immensa palude, dotandola di postazioni di mitragliatrici e di filo spinato.

    Quando alfine il generale inglese Aitken si decise a lanciare l’attacco, lo fece nelle peggiori condizioni possibili, decidendo un attacco frontale alla baionetta dopo aver fatto attraversare agli indiani tutta la palude in marcia. A nulla valse la disponibilità dell’ammiraglio della flotta per un bombardamento navale preventivo sulle postazioni tedesche, che venne rifiutato sdegnosamente da Aitken.
    Così, con le difficoltà che si possono immaginare, gli 8000 indù mossero faticosamente attraverso la palude per raggiungere dopo alcune miglia le fortificate posizioni tedesche.
    Non è difficile comprendere cosa accadde quando i due avversari giunsero a contatto. Gli indù si trovarono sotto il micidiale fuoco tedesco praticamente allo scoperto e senza potersi opporre efficacemente, in quanto la marcia attraverso la palude aveva scompaginato i ranghi e confuso i reparti, molti dei quali si trovarono senza comando. Subirono così perdite notevoli, ma gli unici due reparti scelti di cui gli inglesi disponessero, pur a caro prezzo, riuscirono tuttavia a superare le difese tedesche nel punto più vicino alla cittadina di Tanga e anzi persino ad alzare la bandiera britannica su uno degli edifici, evento che fu salutato dalle navi inglesi con grandi hurrà, e con immensa soddisfazione del gen. Aitken, anche lui rimasto a bordo e convinto così di aver già ottenuto la vittoria.
    Ma non era affatto finita. Un contrattacco dei tedeschi con gli ascari migliori riuscì a respingere i più avanzati nemici, anche se ciò non contribuì a diminuire le difficoltà che per le truppe di Lettow-Vorbeck si stavano manifestando. Anzitutto una preoccupante carenza di munizioni, poi il numero degli indiani che nonostante le gravi perdite rimaneva sempre soverchiante, rischiavano di ribaltare la situazione a favore degli inglesi.
    Al che in aiuto dei tedeschi giunse un alleato insperato.
    Ai margini della palude sorgevano grandi alberi scheletriti su cui le popolazioni locali avevano appeso grosse ceste di vimini, per consentire alle api africane di insediare i loro alveari e raccoglierne il miele. Alcuni ascari ebbero l’idea di sparare agli alveari e le api, già disturbate dal fumo e dai rumori della battaglia, uscirono a milioni dagli alberi e si gettarono sulle malcapitate truppe indiane sottostanti, pungendo selvaggiamente i poveri indù.
    Il panico si diffuse rapidamente. Gli indiani si diedero alla fuga in massa, inseguiti da nugoli di api inferocite. Da bordo delle navi si assistette così a una delle scene più incredibili mai viste: sotto l’occhio del generale Aitken e dello stato maggiore al completo centinaia e centinaia di indiani furono visti uscire di corsa dalla palude di mangrovie, privi di armi ed equipaggiamento che avevano abbandonato, tutti urlando e mulinando disperatamente le braccia fino a gettarsi in mare per porre fine al tormento delle punture.
    Un segnalatore inglese rimasto a cooordinare le truppe sulla spiaggia nonostante venisse punto ripetutamente, fu successivamente decorato con medaglia al valore con una motivazione che è un capolavoro di umorismo involontario: bravery under aerial attack (eroismo sotto attacco aereo).
    Inutile dire che ai britannici non restò che reimbarcare quanto rimaneva del corpo di spedizione e tornarsene indietro con le pive nel sacco.
    I tedeschi ebbero 70 morti tra europei ed ascari. Gli inglesi ebbero 1600 perdite, di cui 800 morti ed altrettanti feriti e dispersi, molti dei quali probabilmente annegati nelle paludi.
    Il “Times” di Londra nel tentativo di giustificare la sconfitta accusò il colonnello tedesco di aver usato un’arma impropria: api ammaestrate.
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  2. #2
    Utente bannato L'avatar di Stainboy
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    mi mancavano sti thread

    inutile dire che anche sta volta non lo leggerò.

  3. #3
    Utente bannato
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    solo per far accorrere più gente..


  4. #4
    La famosa battaglia di tanga



    VS

    [...Ubi iacet dimidium, iacet pectus meum...]

  5. #5
    Utente bannato L'avatar di Stainboy
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    Queste cose mi mancavano ancora più dei thread storici

  6. #6
    ce ne bastava uno di carnauser.
    "Everybody defamates from miles away
    But face to face, they haven't got a thing to say"

  7. #7
    ah, ricordo da come hai scritto però sembra che le api abbiano vinto da sole la battaglia. In realtà è stato un dettaglio. Grottesco, e per questo viene ricordato. Ma pur sempre un dettaglio.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di FalcoBS
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  9. #9
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    Originariamente inviato da trinityck
    ah, ricordo da come hai scritto però sembra che le api abbiano vinto da sole la battaglia. In realtà è stato un dettaglio. Grottesco, e per questo viene ricordato. Ma pur sempre un dettaglio.
    Quello decisivo, però
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Re: (Storico) La Battaglia di Tanga

    Originariamente inviato da wsim
    Il “Times” di Londra nel tentativo di giustificare la sconfitta accusò il colonnello tedesco di aver usato un’arma impropria: api ammaestrate.
    Stupendo tutto l'articolo, finale compreso

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