La seconda parte del film di Soderbergh interpretato da Benicio del Toro, dopo aver lasciato il Che ministro dell'industria di Cuba, http://forum.html.it/forum/showthrea...#post12385120, si occupa del tentativo di Che Guevara, appoggiato nascostamente da Castro, di portare la guerriglia in Bolivia nel 1967.
Giunto in Bolivia in incognito, radunato un gruppo di gente fidata e con l'aiuto di diversi compagni giunti da Cuba, il film racconta delle difficoltà del Che incontrate in un paese vasto e sconosciuto, dell'ostilità del locale Partito Comunista contrario alla lotta armata, della diffidenza e della paura dei contadini, sostanzialmente indifferenti ai propositi rivoluzionari del Che e della controffensiva dell'esercito boliviano addestrato dai consiglieri militari americani, fino al drammatico epilogo ormai noto a tutti.
La falsariga è quella autobiografica dellla metà precedente, e non poteva essere diversamente visto che alla base, anche stavolta, c'è un altro diario, quello dei circa 320 giorni della guerriglia boliviana scritto di pugno dallo stesso Guevara.
Così il film di Soderbergh si prende tutti i tempi necessari (siete avvisati) per raccontare che in una guerra i combattimenti sono ben pochi, mentre è molto più grande il tempo dedicato all'organizzazione, al rifornimento e all'addestramento, al riposo, alla cura dei feriti e agli spostamenti.
Molto belle alcune inquadrature e se già il Che nel film precedente era stato sostanzialmente demitizzato, qui appare ancora più fragile e ancora più uomo, ma soprattutto pervicacemente e testardamente rivoluzionario.
Direi che nella globalità un *** ci sta tutto.