Originariamente inviato da s0r42
Guerra contro i clandestini, ma non alla grappa clandestina. Sta infatti per tagliare il traguardo un disegno di legge che liberalizza la produzione di grappa e acquavite, fortemente voluto dalla Lega Nord. Sino ad oggi, il divieto di distillare in casa è assoluto e le ragioni non sono solo semplici motivi fiscali, ma soprattutto igienico-sanitari. I produttori industriali di grappa sono tenuti a versare la tassa di otto euro al litro e sono sottoposti, inoltre, a numerosissimi controlli che garantiscono la salubrità del prodotto. Liberalizzando la produzione di grappa, i rischi della qualità aumenterebbero di gran lunga, nessuno infatti sarebbe a conoscenza di cosa potrebbe finire in bottiglia.
La grappa “fai da te”, è comunque una pratica molto utilizzata soprattutto nel nord Italia e per il leghista Gianpaolo Vallardi, uno dei senatori firmatari del disegno di legge, si tratterebbe comunque di una “tradizione antica che bisogna conservare”.
Tuoni, fulmini e saette arrivano dall’Istituto Nazionale Grappa, associazione che rappresenta circa il 70% della grappa distillata. Cesare Mazzetti, presidente dell’Istituto, in un comunicato stampa, ha infatti dichiarato: “Siamo preoccupati innanzitutto per la salubrità del prodotto. In Italia si stima che ci siano diverse decine di migliaia di alambicchi clandestini che, legalizzati, potrebbero produrre circa 10 milioni di bottiglie di grappa difficilmente controllabili e potenzialmente molto pericolose.
La distillazione produce infatti anche componenti fortemente dannosi come l'alcol metilico (lo stesso all'origine dello scandalo nel vino più di vent'anni fa). E inoltre residui di metalli tossici come il rame. I distillatori sono in grado di escludere questi composti e la grappa prodotta è costantemente controllata dall'amministrazione dello Stato da un punto di vista igienico-sanitario”. Dello stesso parere è Giancarlo Conte, unico meridionale entrato nel gotha nazionale della grappa, e amministratore dell’Azienda Trapas Conte Alambicco di Sicilia: “Siamo totalmente contrari a questo disegno di legge – ha confermato Conte ai nostri microfoni- principalmente perché la merce sarebbe fuori controllo sia per la qualità che per la quantità. Si tratterebbe di prodotti esenti dalle imposte e dal punto di vista sanitario ci sarebbero delle gravi carenze.
Noi siamo controllati non soltanto sotto il profilo fiscale, ma anche sanitario e questo significa che la grappa attualmente in commercio è igienicamente sicura per i consumatori.” Il disegno di legge stabilisce che si potranno produrre circa 50 litri di grappa l’anno.
Il problema, a questo punto, non è “fatta la legge trovato l’inganno” ma, al contrario, fatto l’inganno, trovata la legge!
Mi vogliono rovinare pure il grappino