Da leggere:
Se foste persone normali
di Moni Ovadia
in “l'Unità” del 9 maggio 2009

Se foste un rom, quella di Salvini non vi apparirebbe come la sortita delirante di un imbecille da
ridicolizzare. Se foste un musulmano, o un africano, o comunque un uomo dalla pelle scura, il
pacchetto sicurezza non lo prendereste solo come l’ennesima sortita di un governo populista e
conservatore, eccessiva ma tutto sommato veniale. Se foste un lavoratore che guadagna il pane per
sé e per i suoi figli su un’impalcatura, l’annacquamento delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di
lavoro non lo dimentichereste il giorno dopo per occuparvi di altro. Se foste migrante, il rinvio
verso la condanna a morte, la fame o la schiavitù, non provocherebbe solo il sussulto di
un’indignazione passeggera. Se foste ebreo sul serio, un politico xenofobo, razzista e malvagio fino
alla ferocia non vi sembrerebbe qualcuno da lusingare solo perché si dichiara amico di Israele. Se
foste un politico che ritiene il proprio impegno un servizio ai cittadini, fareste un’opposizione senza
quartiere ad un governo autoritario, xenofobo, razzista, vigliacco e malvagio. Se foste un uomo di
sinistra, di qualsiasi sinistra, non vi balocchereste con questioni di lana caprina od orgogli identitari
di natura narcisistica e vi dedichereste anima e corpo a combattere le ingiustizie. Se foste veri
cristiani, rifiutereste di vedere rappresentati i valori della famiglia da notori puttanieri
pluridivorziati ingozzati e corrotti dalla peggior ipocrisia. Se foste italiani decenti, rifiutereste di
vedere il vostro bel paese avvitarsi intorno al priapismo mentale impotente di un omino ridicolo
gasato da un ego ipertrofico. Se foste padri, madri, nonne e nonni che hanno cura per la vita dei loro
figli e nipoti, non vendereste il loro futuro in cambio dei trenta denari di promesse virtuali.
Se foste esseri umani degni di questo nome, avreste vergogna di tutto questo schifo.