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Discussione: PM e CSM alla roulette

  1. #1
    Utente bannato
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    PM e CSM alla roulette

    se ci mettiamo anche una tassa come sulle lotterie potrebbe anche essere un'ideona..

    L'obiettivo è il voto a luglio: "Alt alle correnti dei giudici". Testi blindati, e nel ddl sul processo penale tre norme per "proteggere" il Cavaliere
    Giustizia, Alfano accelera
    su pm e Csm estratto a sorte
    di LIANA MILELLA

    Giustizia, Alfano accelera su pm e Csm estratto a sorte
    ROMA - Pochi mesi, e la vita di giudici e pm cambierà radicalmente. Berlusconi aveva messo "in sonno" le leggi sulla giustizia. Il suo Guardasigilli Angelino Alfano sembrava missing, anche se i sondaggi, cosa che lo manda in visibilio, lo davano sempre ai vertici della classifica del gradimento popolare tra i ministri. "In sonno" le intercettazioni, un testo reso accettabile da Giulia Bongiorno ma che Berlusconi odia, ma che è una stretta per le toghe; "in sonno" il ddl sul processo penale, che contiene almeno tre atout per i processi del premier, visto che si amplia a dismisura il potere delle difese (tutti i testi ammessi, come nel caso Mills), si rendono inutilizzabili le sentenze definitive in altri processi (vedi Mills, se non "muore" per prescrizione), diventa facilissimo ricusare i giudici (vedi Gandus). E, in chiave anti-giudici, si rende autonoma la polizia giudiziaria.
    "In sonno" il processo civile. Un anno per approvare il pacchetto sicurezza con le norme antimafia care ad Alfano. Ma soprattutto "in sonno" le tante volte minacciate riforme costituzionali, separazione delle carriere di giudici e pm, con conseguente divisione in due del Csm. Le ragioni del "sonno" erano tre: non contrariare le toghe in attesa della sentenza Mills, attendere la Consulta sul lodo Alfano, da sempre prevista per l'autunno, evitare nuovi scontri sulla giustizia nella maggioranza dove la Lega e il gruppo dei finiani hanno già bloccato le intercettazioni e mostrato di rifiutare norme smaccatamente anti-toghe e pro-Silvio.

    Ora lo scenario cambia. Alfano si attivizza. Nicolò Ghedini (l'avvocato-consigliere del premier) fa altrettanto. Berlusconi dice a entrambi: "Fate presto e fate leggi che siano veramente utili". C'è chi lo descrive deluso per l'esito del lodo Alfano, e memore delle altre leggi ad personam rivelatesi un flop (rogatorie, Cirami, lodo Schifani). Ecco le prossime mosse. Le ha illustrate lo stesso Alfano quando, mercoledì sera alla Camera, ha convocato una ventina tra deputati e senatori con responsabilità per la giustizia. "Dobbiamo accelerare al massimo l'iter delle leggi, approvarle entro luglio. Poi, fatto il quadro, come abbiamo sempre detto, io presenterò la cornice". Cioè le riforme costituzionali. Luglio, forse settembre.
    Leggi per cui servono almeno due anni per la conversione. Ma intanto lui prepara una nuova legge elettorale del Csm: saranno estratti a sorte un centinaio di toghe tra cui i magistrati voteranno chi mandare al Consiglio. Un modo, secondo Alfano, per stroncare le correnti. Odioso per i giudici.

    Ma è la dinamica parlamentare che suscita più di una protesta. Come quella di Angela Napoli (ex An), che era presente: "Non sarò un deputato che alza la mano e la abbassa a comando. Voglio discutere tutti i testi". Raccontano che più d'uno, come il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli, abbia detto: "Ma così si espropriano le Camere". Ma ufficialmente Berselli condivide tutto.

    Che propone Alfano per accelerare? Richiamare la maggioranza all'obbedienza sui testi approvati dal governo. Costituire task force di esperti delle due Camere per discutere le modifiche che poi valgono nei due rami. Evitare che un testo, già discusso in una Camera, sia modificato nell'altra. In concreto? I ddl sulle intercettazioni e sul processo penale. Il primo è stato delibato alla Camera per un anno, il governo ha messo la fiducia. Alfano vuole che al Senato resti com'è. La lettura "pesante" è fatta. Ne basta una "leggera". All'inverso per il ddl penale. Lo discuterà in modo "pesante" il Senato, la Camera "alla leggera". La pd Donatella Ferranti, quando le raccontano la faccenda, esplode: "Berlusconi sta lavorando solo pro domo sua, smantella il meccanismo processuale voluto da Falcone, fa norme per salvare se stesso". Quindi la discussione "pesante" ci vuole.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #3
    Utente bannato
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