Nota di Pao: Finchè riterremo un vanto fregare il prossimo, usufruire di una cosa che non ci spetta, essere un furbetto…dove vuoi che vada sta nazione?
La campagna di controlli è in corso da un paio di mesi, ma l’Inps ha già revoca_to il 13% delle pensioni d’invali_dità e delle indennità di accom_pagnamento, con punte di qua_si il 22% in Sardegna e Sicilia, del 19% in Calabria e del 15,5% in Campania e Puglia. Le presta_zioni sono state annullate per il venir meno o per l’insussisten_za dell’invalidità, accertata in seguito a una visita effettuata dai medici dell’Inps.
Successi_vamente verranno fatte anche le verifiche sui requisiti di red_dito, incrociando i dati dell’isti_tuto di previdenza con quelli dell’Anagrafe tributaria. In tut_to verranno controllati 200 mi_la pensionati d’invalidità: un terzo ha già subito la visita me_dica. Si tratta, dice il presidente dell’Inps Antonio Mastrapa_squa, di «una campagna senza precedenti».
Entro l’anno, come prevede l’articolo 80 della legge 133 del 2008, tutti e 200 mila i controlli previsti saranno conclusi, assi_cura il presidente. E si può sti_mare che, con una percentuale di revoche del 12-13%, si po_tranno risparmiare più di 100 milioni di euro all’anno. Le pen_sioni d’invalidità sono in tutto 2,6 milioni, per una spesa tota_le di circa 13 miliardi di euro. Se tutte fossero sottoposte a ve_rifica, e pur scontando una per_centuale complessiva di revo_che inferiore (visto che il cam_pione sottoposto a controlli e stato selezionato tra le situazio_ni più a rischio), si potrebbe tranquillamente arrivare a un risparmio di almeno un miliar_do di euro all’anno, dicono i tecnici dell’Inps.
«Mi auguro — dice Mastra_pasqua — che dopo questo pri_mo campione, la campagna di controlli continui, perché è giu_sto che questo tipo di prestazio_ni vada a chi è effettivamente invalido». Anche se l’Inps ten_de a spiegare le revoche più con il venir meno dei requisiti sanitari (regresso della malat_tia invalidante) o col fatto che questi erano stati valutati con troppa generosità dalle Asl (cui la legge affida le visite per la concessione delle pensioni) piuttosto che con un fenome_no eclatante di false invalidità, resta il fatto che le verifiche in corso dimostrano come una ge_stione più efficiente può porta_re a notevoli risparmi. Senza contare che per stanare i casi più clamorosi verranno incro_ciati anche i dati dei beneficiari delle pensioni di invalidità con gli elenchi della Motorizzazio_ne civile: potranno così emer_gere, per esempio, i ciechi con la patente o altri casi incompati_bili.
Anche alla luce dell’esperien_za in corso, annuncia Mastrapa_squa, l’Inps presenterà al gover_no una serie di proposte per mi_gliorare la situazione. «A parti_re dal contenzioso: oggi ci so_no più di 400 mila cause pen_denti tra cittadini che rivendi_cano la pensione d’invalidità e l’amministrazione. E nella mag_gioranza dei casi noi perdiamo per semplice inefficienza.
Per esempio, perché i fascicoli pres_so le Asl sono ancora cartacei e spesso non si trovano più o per_ché l’ente in questione non si presenta durante la causa». Me_glio sarebbe, conclude il presi_dente dell’Inps, unificare il più possibile le procedure di gestio_ne, che oggi invece sono diver_se secondo quello che decido_no le singole Regioni, visto che, in base al titolo V della Co_stituzione, è loro la competen_za in materia.
Enrico Marro –
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