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Bene bene, e ora vedrete come tornerà all'ovile con la coda fra le gambe
"Sfiducia costruttiva" nel ddl di riforma dello Statuto siciliano voluto dal PdL
Messina News - Attualità Messina
Scritto da Messina Web Tv
Domenica 31 Maggio 2009 20:47
"Sfiducia costruttiva" nel ddl di riforma dello Statuto siciliano voluto dal PdL
31 Maggio 2009- Ieri le agenzie hanno battuto la notizia del disegno di legge per la "sfiducia costruttiva" presentato al Senato per iniziativa del capogruppo del PdL Maurizio Gasparri, firmato dal vice capogruppo del PdL Gaetano Quagliariello e dal presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini.
Si tratta di un disegno di legge costituzionale con cui si vuole modificare lo Statuto della Regione Sicilia. Ecco come: "la sfiducia costruttiva- spiegano i proponenti il ddl- è la possibilità di sfiduciare il governatore in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo regionale.
In caso di sfiducia, il presidente è sostituito con un nuovo presidente eletto nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni. La sfiducia costruttiva può essere proposta una sola volta nel corso della legislatura dell'ARS; la mozione deve essere sottoscritta dalla metà più uno dei deputati della maggioranza, votata decorsi tre giorni dalla presentazione e approvata dalla maggioranza assoluta dei deputati di magigoranza".
Aggiungono i firmatari del ddl: "questa proposta ha lo scopo di impedire che l'elezione diretta del presidente degeneri in un regime autoritario".
Nel pagina web del Movimento per le Autonomie di oggi il presidente Raffaele Lombardo replica: "“farò quanto prima le altre nomine degli assessori per completare la giunta dell’Autonomia, che abbiamo messo in campo per cambiare la Sicilia che in mano agli ascari è stata relegata al sottosviluppo. Fa bene il premier Berlusconi a occuparsi direttamente della Sicilia.
Si accorgera' del vivace confronto che si sta svolgendo tra quanti si battono per l'innovazione, il rigore finanziario, la corretta azione amministrativa e la legalita' e coloro che invece si ostinano a difendere uno status quo fatto di sperperi e saccheggi. Siamo certi che si schierera' dalla parte giusta".
Per il segretario del Partito Democratico Dario Franceschini la crisi di giunta in Sicilia "è il segno dell'esplodere delle contraddizioni interne al centrodestra; sia chiaro che senza una certificazione ufficiale di un rovesciamento dello schema di centrodestra - ha evidenziato Franceschini - non faremo soccorso rosso a nessuno".
“I dirigenti del cosiddetto Popolo delle Libertà l’eversione antidemocratica l’hanno nel sangue e nella mente, come peraltro il loro capo”. Lo afferma Salvatore Petrucci, segretario regionale dei Comunisti Italiani, a proposito della reazione all’azzeramento della giunta regionale da parte del presidente della Regione, Raffaele Lombardo: “per ritorsione, i suoi ex alleati del Pdl e gli ex amici cuffariani cercano di azzerare lui, con una mega arma legislativa, nientemeno che una riforma costituzionale dello Statuto regionale che, però, sa tanto di decretum principis”.
Per il segretario del Pdci siciliano, “il progetto di riforma costituzionale relativo allo Statuto regionale ancora una volta evidenzia la natura eversiva del loro intendere e fare politica. In sostanza, con il consenso dell’Udc di Cuffaro, vogliono poter sfiduciare il presidente della Regione, mandarlo a casa, ma restando incollati alle poltrone dell’ARS e del potere, conquistate con notevole dispendio di fatica e di risorse.
Definiscono l’operazione col nome suggestivo di sfiducia costruttiva. Barano, giocano con le parole, come spesso fanno; ma di grande riforma nell’interesse delle istituzioni e della gente, non c’è nulla. C’è una cosa loro ad personam. Una faccenda personale, come ad personam concepiscono le istituzioni, la giustizia, l’economia, l’informazione, il potere: con l’ausilio di un fascismo strutturato e irrefrenabile come quello del loro capogruppo al Senato Gasparri, primo firmatario del disegno di legge”.
Da uomo di legge e da fondatore a Palermo del Comitato Dossetti in difesa della Costituzione, Petrucci spiega che “non è costituzionalmente pensabile un doppio regime per l’elezione del presidente della Regione. E’ stata scelta l’elezione diretta da parte dell’elettorato: opzione normativa che è di sistema, inquadrata in un meccanismo istituzionale che sottrae all’assemblea il potere di eleggere il capo dell’esecutivo regionale. Se il Presidente, peraltro espresso ed appoggiato da uno schieramento che ottiene un premio di maggioranza, non può governare, l’unico rimedio è il ritorno alle elezioni, alla nuova scelta del popolo sovrano per il Presidente e per l’Assemblea”.
Secondo l’esponente della lista comunista e anticapitalista, infine, “rimedi di ripiego sono surrettizi e antisistema. Sono appunto, ad personam, ad castam; nel concreto, a favore di un ceto politico imbelle ma sfacciato, incompatibile con la democrazia e gli interessi popolari”.
Flora Bonaccorso