Ieri l'hanno trasmesso su LA7.
« Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... »
Ecco, la domanda che vorrei porvi è questa:
Secondo voi la vita di un replicante molto evoluto, potrebbe essere assimilabile a quella di un essere umano?
La domanda la rivolgerei soprattutto ai credenti, in quanto credo che gli atei considerino già l'uomo alla stregua di una "macchina biologica" molto evoluta.
Che cosa distingue l'uomo vero dall'androide? Nel film anche Rachael possiede sentimenti, anche lei può piangere, anche lei ha ricordi, magari prefabbricati ma che lei crede suoi.
Il "cogito ergo sum" di Cartesio ha ancora un senso?