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  1. #1

    Le nostre estati a Titillon Creek

    Tutti almeno una volta nella vita abbiamo passato un'estate a Titillon Creek.
    Non perchè Titillon sia un posto bello e men che meno perchè sia di moda. Semplicemente perchè è una di quelle cose da cui nessuno riesce a sottrarsi, come le vaccinazioni obbligatorie o la gonorrea.
    Oggi vi voglio raccontare di quando avevo 13 anni e i miei genitori mi portarono in vacanza al campeggio “il gabbiano maciullato”, sulla costa ovest di Titillon.
    Per quelli di voi che erano troppo piccoli quando ci sono stati, o per quelli che a seguito dell'incidente chimico che si verificò nel 1972 al laboratorio di analisi sulle malattie infettive del professor Mengheletti persero la memoria a lungo termine, voglio ricordarvi che Titillon Creek è un isola del Mar Marrone, circondata su 3 lati dall'acqua e sul quarto dal grande stabilimento delle Probsk(le più gustose gomme da masticare del mondo, quelle che vantano ben 374 tentativi di imitazione da parte delle multinazionali dei penumatici).
    Al centro dell'isola sorge il Monte Titillon, 8900 Mt di altezza, ritenuta fino al 1971 la più alta cima del Mondo, ma poi dimenticata anch'essa a causa dell'incidente chimico.
    Come dicevo, a 13 anni passai l'intera estate al campeggio convinto che sarebbe stata la più bella della mia vita, e se non consideriamo l'ustione dell' 8° grado presa il secondo giorno di mare, sicuramente fu fra le prime 19.
    La mattina ci alzavamo verso le 7 ed andavamo molo a guardare i pescatori che rientravano dal lavoro. Ricordo benissimo la poesia di quei momenti, il sole appena sorto che illuminava i loro volti scavati e scuri, l'aria fresca e salmastra del mattino e il perfetto sincronismo con il quale sputavano tabacco e bestemmiavano passandoci vicino. Il loro tanfo era identico a quello del bagno pubblico del campeggio alle 8 di sera.
    Finita la processione, ci fermavamo a fare colazione in un bellissimo bar del centro, gestito dalla signora Franca Linguamorta, soprannominata Elvira. O forse era Elvira Linguamorta, soprannominata Franca, mi è sempre rimasto il dubbio.
    Preparava del cappuccini fantastici, che serviva dentro delle ciotole in porcellana di 20 cm di diametro. Sul bancone era installato un piccolo trampolino sul quale si adagiavamo i cornetti pronti al salto direttamente nelle ciotole. Quando ero bambino, mi spostavo velocemente con la mia ciotola nella speranza di intercettare i dolci altrui. Interruppi bruscamente questo esercizio a 9 anni, quando ad un tizio sgusci di mano il suo occhio di vetro. Persi l'ultimo dei miei denti di latte, che aveva stoicamente resistito alle tenaglie di mio padre, al filo da pesca fissato alla maniglia della porta di mia madre ed al calcio rotante di mio zio.
    Ma il momento più bello del giorno era il pomeriggio, quando sul mare arrivavano tutti i miei amici estivi, Pino il figlio del carrozziere di Belluno, Giovanni il trovatello che abitava in canonica insieme a Don Pederastini, Sabrina la goffa e cicciona napoletana, e Heidi una teutonica di 15 anni che da qualche anno si era aggiunta alla compagnia.
    Ovviamente ne ero innamorato, come tutti del resto compresa Sabrina, ed ogni volta che le ero vicino avevo il cuore in gola, e le palpitazioni.
    Pino non era alla mia altezza, con quegli occhiali da fondo di damigiana e quell'aria da professore di Harvard che ha appena fatto due pubblicazioni sulla rivista di settore, facendosi fotografare con la giacca di tweed con le toppe sui gomiti.
    Giovanni invece era veramente bello, con un fisico mozzafiato, la parlantina sciolta e quella sicurezza propria di chi ha visto il mondo ed ha almeno due condanne per falso in bilancio, ma fortunatamente aveva un attaccamento sorprendente verso il prete della chiesa di San Linguamorta, al punto da non degnarla neanche di uno sguardo.
    Mi sentivo sicuro di me, o quantomeno del fatto che non avessi concorrenza, e decisi finalmente di provarci. Aspettai che arrivasse il momento giusto e finalmente a ferragosto decisi che era giunto il momento di agire.
    Preparai il più grande palloncino d'acqua che si fosse mai visto. Era talmente grande che sarebbe riuscito a bagnare per intero Giuliano Ferrara, e se non fosse per la mancanza di un'orbita regolare, sarebbe stato riconosciuto come il 10° pianeta del sistema solare.
    Mi appostai dietro alla sua roulotte, nascosto dal cassone ed aspettai che arrivasse, pronto a sganciarle 8 litri di acqua addosso. Nell'attesa scrissi sul palloncino Enola Gay.
    Il piano era perfetto nella sua semplicità, così lineare ed infallibile che sognavo di accarezzare un gatto bianco mentre lo spiegavo a Giovanni legato ad un tavolo delle torture che indossava uno smoking. Una volta colpita, mi sarei intrufolato di nascosto nella roulotte dal finestrino aperto, ed avrei aspettato che entrasse per cambiarsi. Poi una volta nuda mi sarei avvicinato con sguardo languido ed avremmo giocato al dottore. Per evitare problemi, qualche ora prima avevo addirittura nascosto la sua casa delle bambole ed il paroliamo. Non avevo lasciato nulla al caso.
    Finalmente sentii i suoi passi e con la mia rapidità felina sollevai a due mani il palloncino d'acqua pronto a colpire. Appena un'ombra si appalesò, scagliai con tutta la mia forza e senza bisogno di attendere lo SPALSH mi scaraventai dentro la roulotte. Improvvisamente tutta la mia circolazione si era ribellata alle leggi della fisica e della biologia indirizzandosi unicamente nel basso ventre, producendo uno strano effetto sulle mie capacità intellettive. Avevo lo stesso sguardo di Gasparri.
    Ma neanche la potenza di 2000 battiti al minuto riuscì a sopportare ciò che mi attendeva all'interno del talamo estivo dei miei sogni. Heidi era sinuosamente avvinghiata a Sabrina, in un turbine di lingue e di mani esploratrici. Il mio cuore si spezzò, il respiro venne a mancare e i miei sogni di gloria si sgretolarono come promesse elettorali dopo le elezioni.
    Saltai fuori dal finestrino, appena in tempo per non essere visto, per non essere spettatore indesiderato in quel trucido ed insopportabile spettacolo saffico, ignaro che di li a poco sarebbe diventato un sogno ricorrente dell'adolescenza.
    <<HEIN SBRIGATZER ACTHUNG DIF KLEIN DASTARREN STUR STRUNZ!!!>> qualcuno urlò alle mie spalle, non appena avevo toccato con i piedi per terra.
    Era la madre di Heidi, completamente bagnata e con un pezzo di palloncino sulla spalla dove si intravedeva la scritta “LA GAY”.
    Il destino si stava prendendo gioco di me, mentre la gerarca nazista liberava i suoi due dobermann al mio inseguimento, quasi fino alla notte.
    Passai la settimana successiva all'ospedale in coma, ricoperto di ferite e senza un tratto di intestino, ma all'ottavo giorno mi svegliai e trovai accanto a me Heidi che mi teneva la mano.
    Ignara di quanto successo era venuta a trovarmi tutti i giorni, credendo che versassi in quelle condizioni a causa di un incidente nautico. L'evidente segno di morso che avevo sulla spalla, era convinta fosse a causa di un pesce cane. Non era mai stata molto brillante, ma non potevo certo fargliene una colpa.
    Il giorno in cui mi dimisero, lei partiva per tornare al 4° Reich, dove suo padre conduceva esperimenti illegali sugli effetti del combinare DNA umano con quello di un calciatore professionista. Ma prima di andarsene mi baciò profondamente, per un tempo che a me sembrava interminabile, credo ben più di 7 secondi, dicendomi alla fine <<non vedo l'ora che arrivi la prossima estate, per stare nuovamente insieme>>. Nessuno dei due sapeva che lei sarebbe diventata il nuovo idolo tedesco e la prossima estate l'avrebbe passata in un centro di riabilitazione per tossici.
    Mi domandai cosa l'avesse spinta ad avvicinarsi a me, dopo che l'avevo vista in intimità con Sabrina(quella troia!). Finalmente mi giunse risposta quando entrò il dottor Linguamorta, che sostituiva il primaria di medicina dell'ospedale, il dottor Linguamorta, per l'ultima visita prima delle dimissioni. Mi spiegò quanto fossi stato fortunato, e che se non fosse stato per quella povera ragazza che si abbuffava di cosciotti di pollo sulla spiaggia, diventata poi la preda dei dobermann morti in seguito d'indigestione, adesso non sarei vivo.
    Passai il resto della vacanza pensando ad Heidi, e non vedevo l'ora che un altro passasse e ad altre splendide vacanze a Titillon Creek fossero al mio orizzonte.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    però
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #3

    Re: Le nostre estati a Titillon Creek


    Dieci milioni di uptonter per seifer chapeau! Stile Alleniano ma con ottime influenze italiane. Il testo di per sè è molto carino, ma questi tre pezzi per me sono semplicemente da Pulitzer


    Originariamente inviato da seifer is back
    Finita la processione, ci fermavamo a fare colazione in un bellissimo bar del centro, gestito dalla signora Franca Linguamorta, soprannominata Elvira. O forse era Elvira Linguamorta, soprannominata Franca, mi è sempre rimasto il dubbio.
    Mi appostai dietro alla sua roulotte, nascosto dal cassone ed aspettai che arrivasse, pronto a sganciarle 8 litri di acqua addosso. Nell'attesa scrissi sul palloncino Enola Gay.
    Poi una volta nuda mi sarei avvicinato con sguardo languido ed avremmo giocato al dottore. Per evitare problemi, qualche ora prima avevo addirittura nascosto la sua casa delle bambole ed il paroliamo. Non avevo lasciato nulla al caso.

  4. #4
    Bellissimo! Alcune cose sono davvero geniali, tipo
    Per quelli di voi che erano troppo piccoli quando ci sono stati, o per quelli che a seguito dell'incidente chimico che si verificò nel 1972 al laboratorio di analisi sulle malattie infettive del professor Mengheletti persero la memoria a lungo termine [...] Al centro dell'isola sorge il Monte Titillon, 8900 Mt di altezza, ritenuta fino al 1971 la più alta cima del Mondo, ma poi dimenticata anch'essa a causa dell'incidente chimico.
    [Levka]
    Arresta il sistema Arresta ho detto... Arresta! Fermo o sparo!!
    [/Levka]


    I miei fumetti ^^

  5. #5

    Re: Re: Le nostre estati a Titillon Creek

    Originariamente inviato da whitefox

    Dieci milioni di uptonter per seifer chapeau! Stile Alleniano
    ho passato 10 minuti su google a cercare di capire chi fosse questo/a fantomatico Alleniano, Alleni, Allenio, Alleno, prima di intuire che forse ti riferivi a Woody Allen...
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  6. #6
    Complimenti, simpatico e a tratti spassoso !

    Ci vedo un po' di rat-man... ed è un complimento!
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  7. #7

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di wallrider
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    devo chiedere una cosa
    [SPOILER]il cameo della ragazza coi cosciotti di pollo sulla spiaggia non mi torna... chi sarebbe questa?[/SPOILER]
    RIP Cicciobenzina 9/11/2010

    "Riseminaciceli, i ceci nell'orto"

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    anvedi il nostro seifer

  10. #10

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