Retrocessa per protesi, fa causa
Gb, in tribunale Abercrombie & Fitch
Retrocessa dal negozio al magazzino perché ha una protesi a un braccio, la 22enne britannica Riam Dean, impiegata nel negozio londinese di Savile Row ha fatto causa ad Abercrombie & Fitch per discriminazione sul posto di lavoro. Secondo l'accusa, il trasferimento d'ufficio sarebbe stato motivato con l'incompatibilità della giovane con la "look policy" di A&F. Il verdetto è atteso per i prossimi giorni.
Le vendite negli store Abercrombie & Fitch, i cui capi sono indossati da milioni di giovani e meno giovani nel mondo, sono affidate a modelli a torso nudo che accolgono i clienti, e a modelle in minigonna e magliettina slim, il tutto in un ambiente da discoteca, con luci soffuse e musica a tutto volume.
La studentessa, addetta alle vendite, non ha digerito il fatto di essere stata "nascosta" nel magazzino per via della protesi, che sotto quella magliettina era completamente visibile, e così ha deciso di portare in tribunale l'azienda statunitense, specializzata in abiti "casual luxury". L'azienda, che a novembre dovrebbe aprire anche un negozio a Milano, si difende sostenendo in un comunicato di avere una rigida "policy anti-discriminazione e anti-molestie".