Originariamente inviato da DeBe II
Non sono solito ad intrattenere rapporti sociali, ma anche ai più autistici capita: mi sono innamorato di una mia collega. Era da un po' che non mi innamoravo.
E non è quell'innamoramento che deriva dal vedere una bella gnocca, mi piace proprio nel suo insieme, è una sorta di stima profonda che sfocia nell'arrapamento mentale, stima umana, non lavorativa. Lontana dalle convenzioni comportamentali, critica e sarcastica nei confronti del mondo, timidamente agressiva, riesce a ridere di tutto e a non essere contenta di nulla, ha una morlae ed un senso civico superiore alla media, ha un sorriso che non è mai uguale a quello di prima, mai banale, mai ricercato, sempre spontaneo e raffigurante del suo stato d'animo, ne ha mille di sorrisi, uno più coinvolgente dell'altro. Non sorride di continuo come quelle che sembra abbiano una paresi facciale, ma quando lo fà,lo fa proprio bene. E si, è anche gnocca. Non so bene nemmeno io cosa sia ma ho una forte attrazione mentale, chimica e fisica, e non da ieri, ma da un po' di tempo.
Magari sto scrivendo tante cazzate, ma già il fatto di pensarle mi fa capire che sono cotto.
Ovviamente una donna cosi non poteva che avere già il fidanzato, e questo insieme alla mia scarsa autostima e al fatto che lavora nel mio ufficio (non vedo benissimo le relazioni sul posto di lavoro, spesso si complicano, sopratutto quando finiscono) blocca le mie limitatissime doti socio-tacchinatorie.
L'unica cosa che sono riuscito a capire è che con il ragazzo non va proprio a gonfie vele, di contro ho capito che pure lei non vede bene i rapporti nell'ambito lavorativo.
Che faccio vado incontro ad uno sputtanamento che mi perseguiterà per tutta la vita dichiarandomi nella maniera patetica che solo ad un timido patologico può riuscire sperando nel miracolo, o la nomino ufficialmente donna dei (e solo dei) miei sogni?
La domanda è retorica, un giorno lontano quando sarà sposata e avrà dei figli andrò li e troverò il coraggio di chiederle il numero di scarpe, subito prima di fare domanda al monastero.