Eccoci come promesso all'angolo della poesia:
Venite, quanti siete, endecasillabi,
venite da ogni dove in quanti siete:
c'è una puttana che mi prende in giro
dichiarando che non restituirà
le vostre tavolette, se accettate:
diamole addosso e domandiamo il nostro.
"Chi è?" chiedete. Ma è quella che vedete,
che cammina da troia e mostra i denti
tipo soubrette di quelle voltastomaco,
con un muso da cane gallicano.
Fatele cerchio intorno e reclamate:
"Brutta puttana, fuori quelle lettere.
Fuori, brutta puttana, quelle lettere".
"Tu te ne freghi? Oh cesso, oh lupanare,
oh tutto ciò che è più immondezzaio..."
Non pare che così sia sufficiente.
Non c'è altro che spremere il rossore
dalla faccia di bronzo della cagna:
più forte ancora, tutti insieme, in coro:
"Brutta puttana, fuori quelle lettere.
Fuori, brutta puttana, quelle lettere".
Niente, nessun progresso, sta impassibile.
Qua si deve cambiare tono e metodo
se volete ottenere un po' di più:
"Sei gentildonna, fuori quelle lettere".
ecco, c'e' quel "soubrette" li' che mi sembra un po' troppo moderno
che ne pensate? (cit.)