Le novità che stanno emergendo sui mandanti della strage di via D'Amelio - in cui morì Borsellino e la sua scorta - e riguardanti l'eventuale implicazione dei servizi segreti italiani, stanno per essere vagliate dal Copasir, ossia dal "Comitato di controllo sull'attività dei Servizi segreti".
In precedenza i contributi apportati dal consulente Gioacchino Genchi e da Rita Borsellino si sono rivelati di grande importanza ai fini delle indagini, tuttora in corso presso la procura di Caltanissetta. L'attuale presidente del Copasir è Francesco Rutelli - trombato alle ultime elezioni nella corsa per il Campidoglio - il quale di recente ha mostrato il "prurito" che gli ha causato l'attività di Genchi in merito all'indagine Why not condotta da De Magistris.
«Si tratta» - parole sue – «di un vero e proprio pedinamento elettronico sistematico». E aggiunge: «non è vero che i tabulati di traffico telefonico siano meno delicati e rilevanti delle intercettazioni telefoniche» (Corriere della Sera, 9 marzo 2009). Su cosa si sia basato per infangare tale operato non si sa, né è possibile immaginarlo visto che il lavoro di Genchi si è svolto nel totale rispetto della legge (come stabilito dalla sentenza del Tribunale di Roma).
Ora sarà lo stesso Copasir a lavorare sul filone dell'inchiesta che riguarda i servizi segreti, sospettati di aver avuto un ruolo insieme a Cosa Nostra nell'assassinio del giudice Borsellino. Lo Stesso Comitato presieduto da Rutelli, così solerte ad attaccare chi fa il proprio lavoro correttamente ma si permette di non guardare in faccia a nessuno. Complimenti vivissimi.
Mafia, il Copasir si occuperà della strage di via D'Amelio - Corriere della Sera, 31 luglio 2009