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  1. #1

    riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    In una società che cambia dove il nucleo della famiglia spesso è precario e conflituttale, in una società allargata e decentrata in cui spesso le persone che ci stanno più vicine non sono ( in taluni casi ) i genitori o i parenti ma gli amici, che senso ha permettere la visita in ospedale o in punto di morte solo ai parenti.
    Ho visto ragazze che non potevano entrare in stanza coi fidanzati in convalescenza mentre zii magari mai visti si... non lo trovate un po' assurdo e retrogrado ?

    La presenza di un conoscente è spesso emotivamente d'aiuto o di solievo. Percheè restringere questa cosa alal parentela che ormai non è più sicurezza e fonte di persone " emotivamente significative " ?
    Flectere si nequeo superos acheronta movebo

  2. #2
    in effetti a me han sempre fatto entrare anche se ero solo un amico...
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  3. #3
    Utente bannato
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    Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da Cinzia Satana
    La presenza di un conoscente è spesso emotivamente d'aiuto o di solievo. Percheè restringere questa cosa alal parentela che ormai non è più sicurezza e fonte di persone " emotivamente significative " ?

    sicuro che il motivo sia questo? cmq che vuol dire "non è + sicurezza"?
    se lo era in passato lo è anche oggi, oppure al contrario. anzi nell'epoca del boom delle "amicizie" virtuali, sarebbe semmai da fare il ragionamento inverso, cmq...

    ritorno alla domanda iniziale. sicuro che il motivo principe non sia la privacy? mi sembra coerente con il giusto concetto che le notizie sullo stato di salute possono essere date solo ai parenti.

    infine non so a che ospedali fai riferimento. le visite nell'orario di visita sono permesse a tutti, non certo solo ai parenti.

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da Cinzia Satana
    La presenza di un conoscente è spesso emotivamente d'aiuto o di solievo. Percheè restringere questa cosa alal parentela che ormai non è più sicurezza e fonte di persone " emotivamente significative " ?
    in quali casi la visita è ristretta ai soli familiari in Italia?

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di --LO--
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    Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da Cinzia Satana
    In una società che cambia dove il nucleo della famiglia spesso è precario e conflituttale, in una società allargata e decentrata in cui spesso le persone che ci stanno più vicine non sono ( in taluni casi ) i genitori o i parenti ma gli amici, che senso ha permettere la visita in ospedale o in punto di morte solo ai parenti.
    Ho visto ragazze che non potevano entrare in stanza coi fidanzati in convalescenza mentre zii magari mai visti si... non lo trovate un po' assurdo e retrogrado ?

    La presenza di un conoscente è spesso emotivamente d'aiuto o di solievo. Percheè restringere questa cosa alal parentela che ormai non è più sicurezza e fonte di persone " emotivamente significative " ?
    Il pullmettaro è sempre entrato in stanza senza problemi, ogni volta che veniva a trovarmi quando ero ricoverata E non gli han mai detto nulla di nulla.
    Ho visto anche amiche/amici dei pazienti entrare a far visita senza problemi.

    Ecco, non so se lo farebbero entrare o lo ascoltassero se son in punto di morte o si deve decidere se fare un intervento rischioso e io non son cosciente...ma non ci tengo a saperlo.

  6. #6

    Re: Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da lookha
    in quali casi la visita è ristretta ai soli familiari in Italia?
    terapia intensiva.
    non solo è ristretta ai familiari ma l'entrata è prevista al massimo due alla volta.

  7. #7

    Re: Re: Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da borgodiavalon
    terapia intensiva.
    non solo è ristretta ai familiari ma l'entrata è prevista al massimo due alla volta.
    Di base è così ma dipende dalle T.I. e da altri fattori

    Ultimamente c'è la tendenza a costruire Terapie Intensive "aperte" con meno limitazioni di orari, di numero di visitatori, vestiario etc...

    Dipende anche se uno è in T.I. poche ore (ad esempio per un post intervento) o se è un ricovero piu' lungo. Se il paziente è cosicente o no etc...

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di wallrider
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    Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da Cinzia Satana
    ...
    La presenza di un conoscente è spesso emotivamente d'aiuto o di solievo. Percheè restringere questa cosa alal parentela che ormai non è più sicurezza e fonte di persone " emotivamente significative " ?
    perchè il grado di parentela è un "legame" dimostrabile, immagino

    è un po' come la differenza coppie di fatto/coppie sposate
    RIP Cicciobenzina 9/11/2010

    "Riseminaciceli, i ceci nell'orto"

  9. #9
    Utente bannato
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    12

    Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da Cinzia Satana
    In una società che cambia dove il nucleo della famiglia spesso è precario e conflituttale, in una società allargata e decentrata in cui spesso le persone che ci stanno più vicine non sono ( in taluni casi ) i genitori o i parenti ma gli amici, che senso ha permettere la visita in ospedale o in punto di morte solo ai parenti.
    Ho visto ragazze che non potevano entrare in stanza coi fidanzati in convalescenza mentre zii magari mai visti si... non lo trovate un po' assurdo e retrogrado ?

    La presenza di un conoscente è spesso emotivamente d'aiuto o di solievo. Percheè restringere questa cosa alal parentela che ormai non è più sicurezza e fonte di persone " emotivamente significative " ?
    Mai vista una cosa del genere. Specificare ospedale e reparto prego.

  10. #10

    Re: Re: riflessione sociologica sulla vicinanza ai malati.

    Originariamente inviato da Alaunt
    Mai vista una cosa del genere. Specificare ospedale e reparto prego.
    a me è capitato, clinica humanitas - terapia intensiva - nel 2007. era ricoverato mio padre e non hanno fatto entrare un suo amico che per lui era come un fratello. (n.b. da quel reparto non è più uscito)

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