Originariamente inviato da Dialectik
Sono stato testimone di un pestaggio nei pressi di Orbassano.
Li ci sono delle fermate d'autobus a un paio di kilometri dalla città.
Una ragazzina nordafricana è scesa in una di queste fermate puntando verso una delle tante stradine di campagna.
Subito dopo sì e fermato un pulmino è sono scesi delle persone vestite da carnevale che cominciarono a prendere a calci la bimba.
Tutto questo ho visto chiaramente poiché ero dietro questa scena circa due kilometri, ritornando da Torino.
Sono sceso subito è quando ho capito quello che stava succedendo mi sono lanciato contro il gruppetto gridandoli di smetere.
Senti un bruciore al fianco e mi resi conto che ero stato infilzato.
Allora persi la raggione.
Corsi in macchina, ho afferrato la pistola spara-chiodi che uso al lavoro e ho cominciato a urlare ed a sparare all'impazzata verso fascisti.
Uno di loro cadde in ginocchia gridando come un matto. "Non vedo più!", "Aiuto!".
I complici lo afferrarono dalle braccia e lo buttarono in macchina, cercando di evitare di trovarsi nel raggio di azione della mia improvvisata arma da sparo.
Se ne andarono per sempre.
Bruscamente mi resi conto che stavo perdendo sangue e corsi in macchina per andare in ospedale.
Li persi la coscienza e quando apri gli occhi vedi uno poliziotto cui racontai tutto.
Mi dissero che non ce traccia di ricoverati in quel giorno con problemi di vista, né denuncia da parte di stranieri.
Non fu trovata neanche la pistola spara chiodi e loro dubitano che abbia mai avuto uno perché faccio l'idraulico e non il falegname.
Dicono che avevo perso tanto sangue e ho avuto allucinazioni.E comprensibile dicono.
Allora come si spiega la freccia ficcata tra le mie costole, che hanno estratto dopo un delicato intervento chirurgico?