Due anni fa, assieme ai miei fratelli mi sono iscritto alla scuola di moschettieri di via Dumas.
In seguito a mesi di duro allenamento, i primi risultati in competizione furono soddisfacenti. Eravamo oramai artisti della sciabola, veri moschettieri dilettanti.
Dopo una di queste gare tra dilettanti fui avvicinato da delle persone che mi chiesero se sarei capace di “lottare “ per soldi assieme ai miei fratelli. Mi dissero che lavoravano in un posto dove avvengono queste curiose battaglie.
Dietro le gare a pagamento c’era ovviamente un giro di scommesse.
Arrivai in quel posto, deciso di dare un’occhiata. Il piccolo “Colloseo” sistemato al centro del locale serviva da posto di allenamento per alcuni ragazzi.
Il gestore ci offri 200 euro per show perché dovevamo per forza perdere. Almeno in quell’appuntamento.
Ci costumavamo con la nostra roba da moschettieri e arrivammo al “lavoro”. Appena saltati in ring fummo aggrediti da un tizio travestito da D’Artagnan che colpi mio fratello maggiore alla nuca facendolo svenire.
Passata la sorpresa dell’ attacco mi decisi di sistemarlo nonostante il divieto imposto. Lo afferai per il collo e li gridai in faccia: “La tua moglie é morta in bagno! “.
Non vi racconterò come avevo fatto a saperlo. Né se era vero o falso. Il fato sta che l’uomo corse fuori dal ring abbandonando tutto.
Noi perdemmo ovviamente i soldi dell’ingaggio ma entrammo in legenda. D’allora siamo in giro per lasciare il segno. In fin dei conti, un moschettiere può combattere solo per la verità !