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  1. #1
    Utente bannato
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    Il fastidio della propria morte

    Tutte le persone (o almeno quelle ragionevolmente sane) rimuovono sistematicamente l'idea della propria morte, perché è generalmente ritenuta una cosa "non bella".
    C'è chi sprezzantemente dice: "della morte non me ne frega niente tanto una volta morto non ci sarò più".
    A questi chiedo se in tal caso sono pronti a morire oggi stesso... ... ... no? Allora non è proprio vero che morire ti è indifferente.

    Stabilito questo vi chiedo: cos'è del fatto di morire che vi da più fastidio o paura?

    La perdita degli affetti? Non dovrebbe, perchè: la tua coscienza non esisterà più (concezione atea) oppure andrai a stare immensamente meglio (concezione religiosa).
    Il dolore? Quello semmai lo provi in vita, non da morto.
    La paura dell'ignoto? boh...

    Eppure penso che nessuno provi felicità nel pensiero di dover morire, cos'è allora che causa questa infelicità?

  2. #2
    Utente bannato
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    citando loredana bertè:
    "è un concetto che il pensiero non considera"

    non perchè il pensiero abbia paura di farlo, ma perchè rifiuta di farlo.

  3. #3
    la mia morte non mi fa paura.
    mi preoccupa magari il dolore che potrei provare, e soprattutto il dolore di quelli che restano (parlo dei figli, non della moglie )
    "ci vorrebbero anche più persone come quaestio (a reb verrà un brivido)" wallrider, 22/10/2012

    "Se hai una vita di merda facebook non può essere molto meglio...". kalosjo, 16/10/2012

  4. #4
    ho paura di andrmene senza aver fatto tutto quello che volevo fare

  5. #5
    Utente bannato
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    Originariamente inviato da quaestio
    la mia morte non mi fa paura.
    ...
    infatti non ho parlato di paura, ho parlato di fastidio. O forse si dovrebbe parlare di valore della vita invece che fastidio della morte? il concetto è lo stesso, ma la gente lo affronta molto più volentieri...


    P.S. Non credo che la tua temerarietà nei confronti della morte si spinga al punto di suicidarti adesso per dimostrare che n

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di mroghy
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    Re: Il fastidio della propria morte

    Originariamente inviato da pythone
    Eppure penso che nessuno provi felicità nel pensiero di dover morire
    Chiedilo ad un kamikaze.

    Cos'è allora che causa questa infelicità?
    Il cervello si è evoluto nel pensiero della preparazione del futuro. La certezza che un momento - ma nell'incertezza di esso - il futuro cesserà, provoca angoscia. E' stato compito di tutte le religioni del mondo proprio l'inventarsi un futuro.

  7. #7
    Utente di HTML.it
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    Solo l'idea di provare dolore prima di morire mi infastidisce.
    Forum dei pensatori! Attenzione! Va in onda in forma integrale sbeffeggiando le tue limitate facoltà mentali!

  8. #8

    Re: Il fastidio della propria morte

    Originariamente inviato da pythone
    Tutte le persone (o almeno quelle ragionevolmente sane) rimuovono sistematicamente l'idea della propria morte, perché è generalmente ritenuta una cosa "non bella".
    C'è chi sprezzantemente dice: "della morte non me ne frega niente tanto una volta morto non ci sarò più".
    A questi chiedo se in tal caso sono pronti a morire oggi stesso... ... ... no? Allora non è proprio vero che morire ti è indifferente.

    Stabilito questo vi chiedo: cos'è del fatto di morire che vi da più fastidio o paura?

    La perdita degli affetti? Non dovrebbe, perchè: la tua coscienza non esisterà più (concezione atea) oppure andrai a stare immensamente meglio (concezione religiosa).
    Il dolore? Quello semmai lo provi in vita, non da morto.
    La paura dell'ignoto? boh...

    Eppure penso che nessuno provi felicità nel pensiero di dover morire, cos'è allora che causa questa infelicità?
    Credo che l'infelicità sul pensiero della morte derivi non da paura, ma dal fatto (almeno per me) che non avrò più consapevolezza di me. Non vivrò più, non vedrò più le persone care, non sentirò odori, non mi emozionerò più.
    La luce è più veloce del suono: per questo motivo molte persone sembrano brillanti fino a quando non parlano.

  9. #9
    Ma chi lo ha detto che pensare alla morte crei fastidio o infelicita o paura?

    Io sulla morte la penso esattamente al contrario di quasi tutti. Solo che quasi nessuno mi prende seriamente quando lo dico!

    La morte io la vedo come il traguardo della vita! E` l'unica cosa che TUTTI indistintamente prima o poi dobbiamo raggiungere e provare! E non passa giorno in cui io mi chieda: "a che pro?" (cit. di altro post!)

    Paradossalmente per le religioni (non tutte) la morte dovrebbe essere un momento di piacere o di festa, e non di dolore e di tristezza! Se come professano i religiosi, dopo la morte raggiungiamo il paradiso e notoriamente il paradiso e` il posto "vicino a dio" e` infinitamente meglio il paradiso della vita terrena, quindi in teoria quando uno muore dovremmo festeggiare la sua "giunta a fianco di dio" e non compiangere la sua dipartita da questa vita. Perche quando uno muore si congiunge con dio. Il fatto che noi siamo tristi quando uno muore (e qui parlo dei religiosi!!) e` un segno di egoismo, perche cio che ci crea il dolore non e` la sua morte, ma il fatto che a NOI manchi un caro!

    CMQ io la morte la vedo come una liberazione, piu che una paura-tristezza!

    Sono da curare? Mai asserito il contrario.

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di miki.
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    Re: Il fastidio della propria morte

    Originariamente inviato da pythone
    A questi chiedo se in tal caso sono pronti a morire oggi stesso... ... ...
    si
    You cannot discover new oceans unless you have the courage to lose sight of the shore

    Caro Dio, quando nelle preghiere ti chiedevo di far morire quel pedofilo truccato, liftato,mentalmente disturbato e di colore indefinibile, non intendevo Michael Jackson.

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