fino a domani a mezzogiorno
Santa Maria: si finge capitano del ROS in missione per i servizi segreti e si `divide` tra due compagne. Denunciato. La sua era una doppia vita in perfetto stile. Da una parte due compagne, una a Santa Maria e l`altra a Oggiono, ignare dell`esistenza della rivale e dall`altra continue e pericolose “missioni” per le quali doveva assentarsi da casa come capitano dei carabinieri del ROS per conto dei servizi segreti. Per mesi ha proseguito così finchè il suo comportamento ha iniziato a destare sospetti in una delle due donne che si è recata presso il comando di Compagnia dei carabinieri, raccontando la vicenda e dando l`input per le indagini. Sono bastate poche settimane agli uomini del capitano Giorgio Santacroce per comprendere come L.S., 49 anni, in realtà nulla avesse a che fare con i servizi segreti e tantomeno con l`Arma e che le sue continue assenze altro non erano che una copertura per la sua doppia vita. Per lui è scattata la denuncia a piede libero per “sostituzione di persona”, porto di oggetti atti ad offendere” e possesso di distintivi contraffatti in uso ai corpi di polizia (materiale questo rinvenuto nella sua auto assieme ad una pistola scacciacani priva di tappo rosso con la quale fingeva la sua militanza nell`Arma) e rischia ora una pena fino a quattro anni di reclusione cui si potrebbero aggiungere anche le richieste di risarcimento danni morali delle due ignare “compagne”. Come dicevamo le indagini sono partite all`inizio di agosto con la denuncia da parte di una donna che dopo alcuni mesi di convivenza con il presunto capitano, con il quale aveva persino preso un appartamento in affitto in Oggiono, aveva iniziato a nutrire alcuni sospetti per i suoi strani comportamenti, inizialmente gentili ma che negli ultimi tempi si erano rivelati più oscuri. I carabinieri ricevuti i dati anagrafici dell’uomo hanno dato il via ad una serie di accertamenti scoprendo che L.S., 49 anni, nativo di Marianopoli (Caltanissetta) aveva alcuni precedenti anche per minaccia e danneggiamento e risultava risiedere in altro comune della provincia, Santa Maria Hoè. Dopo averlo cercato in alcuni indirizzi a sua disposizione, tra cui un domicilio di Olgiate Molgora, sono riusciti a rintracciarlo proprio a Santa Maria a casa della prima convivente, anche lei convinta della sua identità e della rischiosa professione. Sottoposto a perquisizione il finto capitano del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) e’ stato trovato in possesso di 4 portatessera con distintivo metallico in uso a carabinieri, polizia, guardia di finanza e marina militare, una pistola scacciacani priva di tappo rosso che era solito portare in fondina ascellare, come dichiarato dalla denunciante, e due finti tesserini con la scritta capitano dei carabinieri, i suoi dati anagrafici ma la foto in divisa dell’attore Enrico Montesano, che probabilmente essendo piccola e poco nitida non era ben riconoscibile se mostrata velocemente e da lontano. Secondo la ricostruzione, che l`interessato ha smentito continuando a professarsi un esponente dei servizi segreti sotto stretta copertura, L.S. di fatto frequentava una donna per un determinato periodo per poi assentarsi per alcune settimane o un mese dicendo che partiva per una rischiosa e segreta missione contro la criminalità organizzata, così poteva recarsi dall’altra senza temere di essere cercato dalla prima. Il finto militare, che in realtà lavorava come cuoco in provincia di Como, e’ stato cosi’ smascherato e denunciato.
Il vero tocco di classe è il finto tesserino incollato su una Postepay e con la foto di Montesano