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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Se questa è la "classe operaia" ...

    http://www.polisblog.it/post/5490/se...classe-operaia

    Il livello del disorientamento politico di quella che una volta (pochi anni fa) era la mitica “classe operaia” si misura leggendo il Manifesto.

    Scrive un lettore: “A questo punto gli operai invece di chiedere devono cominciare con l’autogestione, devono occupare tutte le fabbriche sul territorio. Come nel ’20 quando gli operai FIAT presero la fabbrica e la portarono in produzione, oggi gli operai devono dimostrare al mondo che possiamo vivere senza imprenditori. Dobbiamo ragionare come se fossimo un vero e proprio Stato: lo Stato della classe operaia. Avevo pensato anche al rapimento degli industriali come fanno i compagni francesi, ma i nostri industriali sono senza palle e è del tutto inutili rapirli”.

    Commento del Manifesto: nessuno.

    Nostro commento: solo miseria intellettuale. Infantilismo politico. Bandiera rossa trionferà.

    andiamo bene, andiamo

  2. #2
    Non per niente si parla di un pericolo di ritorno delle BR in certi ambienti.
    Per me, parlare ancora di padrone e operaio non ha molto senso, come non ha più senso la lotta di classe, tanto che in molte ditte (di piccole/medie dimensioni) c'è un legame molto stretto tra la dirigenza e gli operai.
    Nella ditta dove lavora mia moglie, hanno fatto la cassa integrazione, sono stati fatti dei tagli, ma la ditta viene vista quasi come una famiglia e il risultato è stato che non ci sono state lamentele o scioperi

  3. #3
    in effetti quella lettera è firmata dalla classe operaia intera quindi da prendere molto in considerazione, grazie per la preziosa testimonianza
    Non parlare di dolore finchè non hai visto le lacrime dei guerrieri

  4. #4
    Originariamente inviato da Tashunka Witko
    in effetti quella lettera è firmata dalla classe operaia intera quindi da prendere molto in considerazione, grazie per la preziosa testimonianza
    Lungi da me difendere lcoso, ma senza rappresentare la totalità della classe operaia, fa capire molto del disagio che gira in certi ambienti...

  5. #5
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    più che da quella lettera il disagio lo percepisco dal fatto che la maggioranza degli operai ha votato a destra e una buona parte lega, più disagiati di così.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  6. #6
    Originariamente inviato da agiaco
    più che da quella lettera il disagio lo percepisco dal fatto che la maggioranza degli operai ha votato a destra e una buona parte lega, più disagiati di così.

    Il neo-proletario non è l'operaio fiat, è la negazione dell'operaio fiat, che infatti è un proletario.

    Il neo-proletario rinnega il nonno contadino e il padre operaio, ambisce a un posto di lavoro nel terziario, possibilmente che abbia a che fare con un computer: il prototipo del neo-proletario è il webmaster /agente tecnocasa (al 95%, il neo-proletario si presenta come consulente informatico, immobiliare, aziendale, turistico, ecc.).

    Si pensa sempre al proletario con le unghia sporche e la tuta blu, ma anche l'operaio 50 anni fa credeva, entrando in fabbrica, di affrancarsi dalla povertà delle campagne, proprio come lo pensano ora i webmaster.

    Il neo-proletario è individualista per natura, in reazione al padre collettivista che occupava la fabbrica: unirsi ai colleghi nella lotta significherebbe riconoscere che è soltanto un operaio del pc.

    Il lavoratore moderno, invece, vorrebbe credersi comunque protagonista, partecipe di un'élite, con una posizione difficilmente comprensibile per chi non mastica l'inglese, anche se poi è un semplice impiegato.

    Per tali motivi si è perso il significato della lotta sindacale organizzata e di conseguenza i sindacati non rappresentano più le giovani generazioni, ma in gran parte solo dei pensionati.

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di indre
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    re

    Originariamente inviato da wop82
    Il neo-proletario non è l'operaio fiat, è la negazione dell'operaio fiat, che infatti è un proletario.

    Il neo-proletario rinnega il nonno contadino e il padre operaio, ambisce a un posto di lavoro nel terziario, possibilmente che abbia a che fare con un computer: il prototipo del neo-proletario è il webmaster /agente tecnocasa (al 95%, il neo-proletario si presenta come consulente informatico, immobiliare, aziendale, turistico, ecc.).

    Si pensa sempre al proletario con le unghia sporche e la tuta blu, ma anche l'operaio 50 anni fa credeva, entrando in fabbrica, di affrancarsi dalla povertà delle campagne, proprio come lo pensano ora i webmaster.

    Il neo-proletario è individualista per natura, in reazione al padre collettivista che occupava la fabbrica: unirsi ai colleghi nella lotta significherebbe riconoscere che è soltanto un operaio del pc.

    Il lavoratore moderno, invece, vorrebbe credersi comunque protagonista, partecipe di un'élite, con una posizione difficilmente comprensibile per chi non mastica l'inglese, anche se poi è un semplice impiegato.

    Per tali motivi si è perso il significato della lotta sindacale organizzata e di conseguenza i sindacati non rappresentano più le giovani generazioni, ma in gran parte solo dei pensionati.
    Quoto e appoggio con vigore
    When I was young I used to pray for a bike. Then I realized that God doesn't work that way. So I stole a bike and prayed for forgiveness.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Originariamente inviato da wop82
    Il neo-proletario non è l'operaio fiat, è la negazione dell'operaio fiat, che infatti è un proletario.

    ...

    Per tali motivi si è perso il significato della lotta sindacale organizzata e di conseguenza i sindacati non rappresentano più le giovani generazioni, ma in gran parte solo dei pensionati.
    quoto con forza


    e anche galz...

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