Originariamente inviato da wop82
Il neo-proletario non è l'operaio fiat, è la negazione dell'operaio fiat, che infatti è un proletario.
Il neo-proletario rinnega il nonno contadino e il padre operaio, ambisce a un posto di lavoro nel terziario, possibilmente che abbia a che fare con un computer: il prototipo del neo-proletario è il webmaster /agente tecnocasa (al 95%, il neo-proletario si presenta come consulente informatico, immobiliare, aziendale, turistico, ecc.).
Si pensa sempre al proletario con le unghia sporche e la tuta blu, ma anche l'operaio 50 anni fa credeva, entrando in fabbrica, di affrancarsi dalla povertà delle campagne, proprio come lo pensano ora i webmaster.
Il neo-proletario è individualista per natura, in reazione al padre collettivista che occupava la fabbrica: unirsi ai colleghi nella lotta significherebbe riconoscere che è soltanto un operaio del pc.
Il lavoratore moderno, invece, vorrebbe credersi comunque protagonista, partecipe di un'élite, con una posizione difficilmente comprensibile per chi non mastica l'inglese, anche se poi è un semplice impiegato.
Per tali motivi si è perso il significato della lotta sindacale organizzata e di conseguenza i sindacati non rappresentano più le giovani generazioni, ma in gran parte solo dei pensionati.