eh, lo so, due thead in una mattinata sono tanti, ma stamattina ci sono ben due argomenti che hanno colpito la mia attenzione, portate pazienza
da qui: http://canali.kataweb.it/kataweb-con...i-con-riserva/L'Itis “Ettore Majorana” di Brindisi, in corrispondenza dell'anno scolastico 2009-2010, ha lanciato l'iniziativa “Book in progress”. La filosofia è semplice: se i libri costano troppo, ce li facciamo in casa. Il progetto infatti prevede che siano gli stessi professori dell'istituto tecnico-industriale a scrivere i manuali, che verranno stampati sempre dentro i locali della scuola e rivenduti agli alunni a prezzi molto convenienti.
personalmente sono contraria alla cosa, sono d'accordo con chi, nella continuazione dell'articolo dice:
per non parlare delle risorse coinvolte: sono scettica sul fatto che un libro "costruito a mano" sia meno costoso in termini assoluti di uno stampato industrialmente e che sia altrettanto comodo da usareci sarebbe bisogno anche di una sorta di filtro, di commissione che ne giudichi i contenuti, cosa che generalmente avviene per i libri che troviamo in commercio. Altrimenti si rischia di non studiare una materia, ma la personalissima opinione di un docente rispetto ad un determinato argomento
se il problema e' sentito, e lo e', perche' a scuola cercano di scegliere i libri anche in base al costo, credo che la strada giusta sia mediare con le case produttrici: capisco che anche i librai (e tutta la catena) debbano vivere, ma farlo sulle spalle degli studenti non mi pare 'sta gran furbata anche per motivi di carattere ecologico, giusto per riallacciarmi all'altro thread: sono pochi i libri che, per i contenuti che hanno, non possono essere passati da un anno all'altro e rivenduti di seconda mano
ci sono poi due interventi, uno che dice gli insegnanti sono mediamente poco preparati e l'altro che dice gli insegnanti lo sono eccome: ecco, secondo me c'e' troppo questo e quello, perche' l'idea del libro interno funzioni e alla fine sono d'accordo con chi dice:
qui da noi il gazzettino, il quotidiano territoriale, in periodo di testi scolastici promuove una specie di mercato dell'usato, la scuola dove va mia figlia cerca di contenere il costo totale entro certi limiti (non ho capito se si tratti di una direttiva regionale o nazionale o di un'iniziativa interna della scuola), mentre la scuola che frequenta mio figlio fa il possibile per utilizzare gli stessi testi per diversi anni, almeno si ha la possibilita' di acquistarli usati da chi passa all'anno successivoIntegriamo i libri di testo che adottiamo e dovremmo tenere lezioni più ricche dei volumi che i nostri studenti hanno in mano". Un mix equilibrato, dunque, tra uso del libro di testo e integrazione dei contenuti da parte dei docenti
a ogni modo no, non avrei piacere che i testi fossero autoprodotti; per abbattere i costi e migliorare la scuola secondo me ci sono altre strade