da qui: http://www.repubblica.it/2009/09/sez...gia-amico.htmlLONDRA - "Cercasi uomini e donne di tutte le età, disposti ad andare a matrimoni e funerali, feste di compleanno e riunioni di lavoro, cenette romantiche e ricevimenti di professori a scuola, per interpretare la parte di un altro". Potrebbe riassumersi così l'offerta di lavoro per una professione che sta avendo un vero boom in Giappone: il Noleggia-Un-Amico. Si tratta di agenzie specializzate nel fornire persone in grado di recitare una falsa identità per cerimonie ufficiali o occasioni private: il testimone di nozze al matrimonio di una coppia (che non ha amici), l'affezionato congiunto che accompagna al funerale una vedova (senza parenti), il marito (inesistente) di una ragazza-madre che va a parlare con gli insegnanti del figlio a scuola, ma anche per parti in cui l'imbroglio è più complicato e intrigante, come il ruolo di un ex-spasimante felice di rivedere la sua vecchia fiamma, incontrata "per caso" mentre lei cena al ristorante con il suo nuovo fidanzato.
di lavori strani se ne sentono, ma la rivisitazione in chiave moderna delle prefiche non mi era ancora capitata
onore al merito a chi ha saputo sfruttare una nicchia che, a guardare i numeri, e' piuttosto rigogliosa, ma a parte questo: voi lo fareste? fareste il fidanzato-in-affitto o la cugina-part-time? oppure: li noleggereste? e in che occasione?
sara' che ho una famiglia piuttosto numerosa, ma non riesco a pensare a un momento della mia vita in cui abbia sentito l'esigenza di aggiungervi altri elementi, comunque mi sa che un po' la verita' del successo del servizio sta in quest'ultima, malinconica frase dell'articolo:
p.s. qualcuno conosce il libro "il lunedì comincia sempre la domenica pomeriggio" di massimo lolli citato?Ma forse il successo delle agenzie per "noleggiare un amico" non dipende soltanto dalla crisi economica: potrebbe essere un sintomo della solitudine globale, di un mondo dove non si paga solo per una serata con una escort, ma anche per far credere agli altri, e magari a se stessi, di avere un po' di compagnia.