Da qualche mese, nel mezzo della crisi, questi finanziamenti che fino all’anno scorso erano sempre più numerosi sono diventati più limitati, così limitati da mettere in dubbio la continuazione del sito come l’abbiamo pensato all’inizio e come si è sviluppato nel corso del tempo. Nei mesi scorsi abbiamo lanciato sul sito la campagna del 5x1000. Non sappiamo quanti di voi ci abbiano destinato un contributo. Forse, chi ce l’ha fatto, ha pensato di avere con questo assolto al suo impegno a sostenere lavoce.info. Ma i soldi del 5x1000, pochi o tanti che siano, arriveranno solo tra due o tre anni. Di più, l’istituto del 5x1000 non è stato riconfermato, dalla legge Finanziaria, per le prossime dichiarazioni. I vostri contributi non ci servono per pagare il lavoro dei redattori che non solo è e rimarrà gratuito, ma che in varie circostanze include anche il versamento a lavoce.info dei corrispettivi derivanti da partecipazioni a convegni, trasmissioni televisive e radiofoniche e collaborazioni a riviste (come Internazionale). Servono, invece, a pagare i nostri quattro collaboratori non accademici (il desk editoriale), che animano il sito con la nostra stessa passione e senza il cui contributo non potremmo fare le cose che facciamo nel modo con cui le facciamo. Vi proponiamo di ricordarvi di noi, tornando a sottoscrivere ora (seguendo le indicazioni che trovare sul sito cliccando “Contribuisci”). Abbiamo bisogno di tanti piccoli contributi. Èuna garanzia di indipendenza. Da quando abbiamo iniziato questa avventura fino al gennaio scorso, il numero di coloro che ci hanno dato un contributo è costantemente aumentato e i contributi sono mediamente di 70 euro all’anno. E sempre abbiamo offerto e continueremo a offrire un piccolo riconoscimento a fine anno ai nostri sottoscrittori. Al tempo stesso, abbiamo bisogno di continuità per meglio pianificare il nostro futuro e svolgere meglio il nostro mestiere di informazione. Per questo proponiamo, ai lettori più affezionati, uno schema di contribuzione continuativo, da ognuno secondo le sue capacità, diceva una volta qualcuno: 5, 7, 10, 20 euro al mese. Sarebbero queste cifre che ci permetterebbero di continuare a vivere. A chi si impegna a darci un contributo continuativo di almeno 10 euro al mese o di 100 euro all’anno offriremo altri servizi: ricerche mirate sul nostro archivio e la partecipazione a un convegno a porte chiuse nel mese di settembre di ogni anno a quota di iscrizione fortemente scontata.