Non sono uno di quelli che amano essagerare le loro vicende un pò fuori dal comune. Nè mi piace inventarle: Di fatto, la mia sincerita è provrbiale.. Acenerò soltanto a un fenomeno che, sono sicuro, a molti di voi non è completamente sconosciuto. Mi riferisco agli esseri cosi detti maledetti, che popolano la nostra dimensione fisica in un modo paralello e misterioso. Mi fu concesso il privilegio di conoscere un pezzo di questa realtà nascosta proprio un anno fa.
Il luogo del incontro, non vi stupirà certamente. Come nei migliori film horror, il sofito della mia casa era abitato da questo misterioso abusivo.
Si faceva sentire tramite un ronzio fastidioso che grattava il timpano degli andati a letto. Un rumore per alcuni spaventoso, per altri soltanto compagno di lettura.
Mi svegliai cosi, verso le due di matina con il solito rumore, questa volta decisamente inoportuno. Munito di un crocefisso e faro alogeno, mi aventurai nel sofito alla ricerca dello spirito tepista.
Lo cercai per diversi minuti, ma dello spirito non c'era traccia. Feci ritorno nella mia stanza, mi cambiai i vestiti è mi resi conto con terrore che qualcuno dormiva nel mio letto. Coperto parzialmente con le lenzuola, vestito con dei miei panni stava immobile con la testa fra le mani.
Mi avvicinai con cautela, sapendo bene che da quel incubo non c'era via d'uscita. Non potevo scappare. L'unica modalita per sistemare tutto era quella di affrontare le mie paure. Dovevo vincere me stesso in una battaglia dove le armi erano la franchezza e la voglia di vivere, dove la posta in gioco era il superamento del enesimo livello di coscienza. Insomma progresso oppure la condanna di ritornare sui miei pasi nella situazone anteriore a questa sfida. Dunque, con le punta delle ditta, toccai lo straniero che balzo dal letto come un grillo e comincio a gridare: Ancora te? Ma non finisci di rompere le scatole alla gente? Sei un malato!
Ero io che mi gridavo in faccia. Ero diventato inconsapevolmente il tormentatore di me stesso. Il ronzio maledetto nella mia testa era provocato dai miei denti che li gratavo mentre mi oddiavo.
Darei qualsiasi cosa per sapere quale di noi scrive adesso queste parole, chi è ritornato qeulla sera al letto e come mai non finisco di gratare i denti...