Originariamente inviato da Dialectik
Il gioco delle freccette è uno dei più affascinanti giocatoli che ci sono. Pochi lo hanno in casa, ma senza dubbio fa grande impresine vederlo appeso sulla parete. Quando prendiamo la freccetta fra le ditta, sentiamo nel cuore il alito della preda. Alziamo lentamente il braccio e la freccia il volo verso il suo destino fa il giro della storia.
Un'inspiegabile desiderio si impossesò di me. Volevo ad ogni costo avere il gioco delle freccette. Come malato di nostalgia, girai per giorni le città della mia terra alla ricerca di questo capriccio. Ogni gioco che mi venivaproposto era fondamentalmente incompleto per me. Lo rifiutavo invocando ragioni strani: Il bersaglio non era adatto alla mia vista, le freccette incompatibili con l'anatomia delle mie mani.Passavano i mesi e ei mi sentivo sempre più in debito con l'acquisto del bersaglio. In me cresceva il desiderio di colpire.
Un pomeriggio mi capitò di visitare un grande negozio di giocattoli. La proprietaria dopo averle spiegato che cosa mi serviva, mi disse: Sò quello che fa per te. Il nostro negozio ofre un giocattolo in regalo ai suoi fedelissimi clienti. Sò che tu sarai uno dei nostri migliori clienti, perciò il gioco le lo regalo.
Appena arrivato acasa sistemai con cura il bersaglio e toccai con ammirazione le freccette. Presi una e lo feci volare.
E cosi che cominciò a scontare la mia pena. Incapace di frenare il desiderio di tirare le freccette, mi abbandonai al gioco per anni.
Il bersaglio, nella mia mente si transformò in una meta da raggiungere, Un assurdo luogo d'incontro tra desiderio e soddisfazione.
Capi che quello che dovevo fare era pentirmi, facendo a pezzi le difese della mia coscienza con una raffica infinita di rimpianti.