Le statistiche vengono manipolate di continuo al fine di farci prendere nuovi farmaci miracolosi coperti da brevetto o renderci automaticamente dei malati a vita.
Vediamo alcuni esempi tipici.
CASO NUMERO 1
Un test di laboratorio è accurato al 99%, ciò significa che su 100 malati uno non viene individuato e che su 100 sani solo 99 vengono diagnosticati correttamente.
La domanda è: Quanti sono in percentuale i falsi positivi? Ovvero quante volte mi viene detto che ho la malattia per errore quando invece non ce l'ho?
L'1 per cento delle volte? Risposta sbagliata!
Su 100 persone dichiarate malate, solo una lo è effettivamente; si potrebbe anche dire che il test ha uno spaventoso 99 per cento di falsi positivi.
Com'è possibile? E' l'esatto contrario di quello che il buon senso ci porterebbe a pensare. Supponiamo allora di avere un milione di persone, di cui 10000 effettivamente malate.
Il numero di persone sane diagnosticate malate sarà quindi 9999, mentre il numero di persone malate diagnosticate malate sarà 99.
Ora, per calcolare i falsi positivi dobbiamo dividere il numero di sani diagnosticati malati per il numero di tutti quelli diagnosticati malati (correttamente o meno). Quindi abbiamo 9999/(9999+99) = 0,99. Ciò significa che solo l'1% delle persone diagnosticate malate lo è effettivamente. Sapete cosa significa questo? Che questo esame verrebbe buttato immediatamente nella pattumiera (se non facesse guadagnare un sacco di soldi).
CASO NUMERO 2
Un farmaco molto pubblicizzato è in grado di ridurre del 50 per cento la probabilità di decesso per infarto. Nessuno si preoccupa di vedere che cosa significa esattamente questo cinquanta per cento e i medici, basandosi sulle conclusioni non si vanno mai a leggere le ricerche per intero. Risultato: milioni di persone continuano a morire di infarto. Niente sembra essere cambiato. Perché?
Semplice: senza farmaco morivano due persone a rischio cardiovascolare su 100, mentre con il nuovo farmaco ne muore solo una su cento. Quindi (2-1)/2 = 50%. Siamo sicuri? Che razza di statistica è quella di calcolare una percentuale su un'altra percentuale?
In realtà, se i medici avessero letto la ricerca, avrebbero scoperto che la riduzione effettiva della mortalità è pari al 2% - 1% = 1%. Un eseguo uno per cento di riduzione della mortalità. Quindi un farmaco completamente inutile!
CASO NUMERO 3
Ultimo esempio. Supponiamo che l'attuale percentuale di guarigione del cancro sia del 50%. Ciò significa forse che metà dei pazienti affetti da cancro non muore?
Ma neanche per sogno! Adesso vi spiego come vengono calcolate le statistiche. Prendono un tipo di cancro con una percentuale di guarigione assai bassa (30%), ma poco diffuso e poi un altro con una percentuale assai alta (70%) ma assai diffuso. Quindi fanno la media matematica. Quant'è? Indovinato, proprio il 50%.
La stessa cosa viene ripetuta per tutti i tipi di cancro e così sui giornali leggiamo risultati miracolosi. E lo sapete che chiunque sopravvive 5 anni viene considerato un caso guarito? Così basterà cambiare il limite di sopravvivenza a un anno per avere una percentuale di guarigione (con il loro metodo di calcolo) pari al 90%.
Cambiare limiti e definizioni non sarebbe nulla di nuovo: lo hanno già fatto con la soglia del colesterolo, con la soglia glicemica, con quella della pressione arteriosa o con la definizione stessa di pandemia. Creare malati è estremamente facile, come lo è manipolare numeri. Basta un po' di astuzia, tanto i medici non sono mica matematici.