Originariamente inviato da Cretinone
Per noi ragazzi, fare la pipi nel cesso è una vera problema esistenziale.
Troppo stretto in diametro, abbastanza lontano dal uccello si finisce quasi sempre con bagnare la tavoletta, il bordo del vaso, oppure le piastrelle.
Se non facciamo la pipi seduti, oppure con le gambe flesse, avvicinando la bocca del uccello al vaso, si rischia grosso.
Da anni oramai
la mamma e mia sorella mi sgridano quando lascio qualche goccia sulla tavoletta. E' io sono scrupoloso, credetemi. Dopo il atto liberatorio, esamino attentamene la tavoletta,
il cesso e le piastrelle per scorgere le eventuali gocce ribelle. Spesso, quando non mi va di alzare la tavoletta, il fare la pipi e una vera sfida tra me e il cesso, una scommessa sulla traiettoria del getto di urina.
Apparte la bravura di direzionare l'uccello per centrare in pieno il cesso, occorre che il uccello stesso sia disposto di seguire gli nostri ordini.
Spesso, il mio uccello fa i capricci. Ritirato in se, meditativo, si fa pregare per adempiere al suo obbligo. Altre volte, senza alcuna voglia alcuna, si tira sulla testa la coperta di pelle, obbligandomi di denudarlo.
Altre volte ancora, pazzo e irrequieto, centra tutto tranne il vaso, per non parlare dei momenti quando, come scosso da un riso spasmodico bagna a singhiozzo.
Oddio, che imbarazzo quando in un bagno pubblico, ci spruzziamo sulle scarpe e sui pantaloni e usciamo tigrati come dei deficienti.
Bene, io, siccome non ho bisogno di tutto 'sto casino,
urino nell lavandino.
Impagabile la sensazione di benessere, quando, dopo aver finito,
invece di dargli scossoni e mungerlo per farlo sputare le ultime goccioline,
me lo sbatto felicemente sul lavandino.