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  1. #1

    La coalizione internazionale in Afganistan

    ve lo ricordate che siamo ancora impelagati lì?

    14 febbraio 2010. Da ieri l ospedale di Emergency a Lashkar-gah,
    nel sud dell Afganistan, è in attesa di ricevere le vittime dei
    bombardamenti delle forze anglo-americane che da due giorni colpiscono
    il villaggio di Marjah, situato a circa 50km a sud ovest dal capoluogo
    della provincia di Helmand.
    Al nostro staff è stato comunicato che decine di vittime civili in
    gravi condizioni non riescono ad essere trasferite agli ospedali a
    causa dei posti di blocco militari che impediscono anche il passaggio
    di vetture per il trasporto dei feriti. Ci risulta che, a questa mattina,
    già 6 di loro sono morti perché ne è stata impedita l evacuazione.
    Tra i pochi riusciti a raggiungere l ospedale di Emergency anche un
    bambino di 7 anni colpito al petto da una pallottola e immediatamente operato.

    Emergency denuncia questi gravissimi crimini di guerra perpetrati dalle
    forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti e chiede
    che venga aperto un corridoio umanitario per garantire una pronta
    assistenza ai feriti.

  2. #2
    ve lo ricordate che siamo ancora impelagati lì?
    Si a perdere tempo, andiamo a casa degli altri a fare gli eroi a braccetto con il diavolo.
    Emergency denuncia questi gravissimi crimini di guerra perpetrati dalle
    forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti
    Questi crimi e molti altri..

  3. #3
    Afganistan: 18 febbraio 2010


    Anche a Nadali, altro distretto non lontano dall'ospedale di Emergency a
    Lashkar-gah, stanno combattendo ormai da giorni.
    Akter Mohammed è arrivato poco fa con il padre Wali Jan, un uomo di almeno
    60 anni con una folta barba bianca.
    Un proiettile, uno solo, gli ha passato la testa da parte a parte.
    È ancora vivo e lo stanno operando.
    Il padre urlava e si dibatteva il petto, non solo per quello che hanno fatto
    a suo figlio, ma anche per il modo.
    Akter era in casa sua, dietro a una finestra su cui batteva il sole.
    La sua curiosità l'ha spinto ad avvicinarsi per vedere cosa stava
    succedendo fuori, con tutti quei rumori di blindati e di armi.

    Un soldato ha intravisto una sagoma dietro il vetro e ha sparato. Colpo singolo
    alla testa.

    Poi gli altri sono entrati in casa, urlando e facendo alzare le mani al padre,
    spingendolo con forza contro il muro.
    In un angolo, sotto la finestra, hanno visto il risultato del proiettile esploso
    contro la sagoma che appariva alla finestra.
    Un bambino di nove anni. Nove.

    Appena l'hanno visto a terra ferito e spaventato, se ne sono andati.
    Senza una parola.

    Non si abbandona così nemmeno un cane.

    DALL'OSPEDALE DI EMERGENCY DI Lashkar-gah

    http://www.emergency.it/menu.php?A=0...7&ln=It&lic=75



    Gulaly ha una bellissima treccia di capelli scuri scuri e due occhi chiarissimi.
    A Dilaram, altro villaggio dopo il distretto di Grishk, era davanti a casa.
    Stava curando i pochi animali che molte famiglie afgane hanno e che permetteno loro
    di sopravvivere.
    Ha sentito i rumori della guerra avvicinarsi, ha visto il fratellino più piccolo che
    si stava allontanando troppo.
    E corsa da lui, lo ha preso in braccio ed è corsa verso casa.
    Appena entrata, dopo essersi seduta, ha sentito una grande fitta di dolore e un intenso
    bruciore al fianco destro.
    Allora la mamma l ha guardata, ha visto un buco nei vestiti, del sangue.
    Girandola ne ha visto un altro di buco, nella schiena,e ancora sangue.
    Il padre l ha carica in macchina, quella dello zio, hanno fatto pochi metri ma sono stati fermati.
    Non si può passare, è ormai tardi, dicono gli stranieri.
    Così la riportano in casa, ascoltando i suoi lamenti per tutta la notte.
    Di mattina presto riescono finalmente a partire.
    Gulalay è arrivata all ospedale di Emergency a Lashkar-gah nel primo pomeriggio, dopo
    quasi 24 ore dal colpo di proiettile che l ha ferita. E stata operata subito e ora, nonostante
    qualche drenaggio, sta bene, ma non ha nessuna voglia di sorridere.
    Gulalay ha 12 anni.
    Ennesimo effetto collaterale .



    Khudainazar è un ragazzino di 11 anni, con la faccia sveglia.
    Era fuori dalla sua casa, a Nadali, era andato a riempire le taniche di acqua.
    Improvvisamente ha sentito un gran bruciore e ha lasciato cadere l acqua che stava trasportando.
    E arrivato, dopo mille peripezie ed un viaggio estenuante, al nostro ospedale con una ferita da
    proiettile che è entrato all inguine sinistro ed è uscito dal gluteo destro.
    Proiettile sparato da stranieri vestiti da guerra .
    E sì che non è carnevale, qui.
    Per sua fortuna nessun organo vitale è stato danneggiato, stentavamo a crederci anche noi.
    Non appena è arrivato, ha chiesto di Akter, il ragazzino che abbiamo ricevuto l altro ieri con
    la testa trapassata da un proiettile.
    E un suo amico, sono vicini di casa, giocano sempre insieme.
    Auguro loro di poter un giorno raccontarsi a vicenda questa loro tragedia, davanti ad una tazza
    di te', mentre fuori i rumori della guerra saranno finalmente scomparsi.

  4. #4
    Mi ha fatto molta tristezza la tua risposta, e mi fa ancora molta piu tristezza pensare a tutte quelle persone che credono alle bagianate di sta guerra del cazzo inutile e senza motivo. Come ho giá detto andiamo in giro a fare gli eroi a braccetto con il diavolo e la gente non se ne rende neanche conto.. Che schifo di mondo..
    Il clima se ne va a fare in culo e pensiamo a risanare l'economia a causa di chi organizza crisi e guerre.... Bella mentalitá del cazzo che abbiamo.. E poi c'é chi mi ha dato del "complottista" con la sua ignoranza.. Quando poi gli sbatti le veritá in faccia se ne stanno zitti..

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di Aires
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    Io ritirerei tutti i soldati all'istante...
    Originariamente inviato da qazar
    Se finisci di leggere il thread mi sono corretto,è solo i kernel scritto in html.
    Originariamente inviato da rnlflame
    Comunque non dovevano crollare

  6. #6
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da Aires
    Io ritirerei tutti i soldati all'istante...
    L'Olanda ha annunciato che se ne va.
    Il Canada e l'Australia ci stanno pensando, mentre la Francia non invia piu' nessuno e non entra piu' in azioni di combattimento.

    Noi, chiaramente, siamo li'... a difendere non si sa cosa e sopratutto come.

  7. #7

    continuo a riportare quanto nei tg non faranno vedere mai

    Fazel Mohammed ha due occhi azzurri che parlano da soli.

    Il suo piccolo corpo è già pieno di cicatrici, ricordi di gioco e di
    malattie che da noi sono scomparse ormai da anni.
    Una delle poche zone del suo corpo ancora intatte erano le ginocchia.
    Ci ha pensato un proiettile, che lo ha rovesciato a terra mentre
    giocava in giardino, a lasciargli un bel segno.
    E arrivato da noi grazie ad uno zio dopo tre interi giorni in cui
    non si è potuto muovere da casa sua,a Marja.
    Ora avrà anche lì due belle cicatrici, quelle del foro di entrata e
    del foro di uscita di quel maledetto pezzo di metallo arrivato a
    velocità assurda.
    Si è già messo in piedi, vuole andare a casa, è preoccupato per i
    suoi familiari.
    Sembra un uomo, ma ha 10 anni.
    Da noi i bambini di dieci anni fanno la quinta elementare.
    E non rischiano la vita per la guerra.

    .................................................. .......................

    Ali Mohammed è un bel ragazzino in carne, uno dei pochissimi qui in
    Afghanistan.
    Era fuori da casa sua, a Marja, e stava aiutando il nonno a rientrare
    a casa visti i feroci suoni della guerra ormai molto vicini.
    Il proiettile non l ha nemmeno visto arrivare, ma ha sentito una
    fitta di dolore fortissimo alla spalla sinistra.
    Il proiettile gli ha rotto la scapola ed è uscito dalla schiena, per
    fortuna senza trapassare il polmone.
    Il nonno a casa gli ha coperto la ferita con una pezza.
    Ed è stato in casa ferito per 4 dolorosi giorni, prima di riuscire ad
    arrivare al nostro ospedale.
    Ali Mohammed ha la bellezza di 13 anni.
    Ed ha già rischiato di morire.

  8. #8
    LA GUERRA CONTINUA PERCHE NOI SCEMI CI FACCIAMO IMBAMBOLARE DAGLI AMERICANI, ESSI E I LORO CONFLITTI DI INTERESSI! A CASA SUBITO, PER CORRETTEZZA!

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