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  1. #1

    [dubbio teorico] variabili di inptu

    Salve a tutti,
    ho un dubbio su un progetto, se ho un vettore di valori, ed il mio programma fa la ricerca binaria, è giusto dire che tale vettore su cui si effettua la ricerca è "di input" anche se lo definisco direttamente nel codice stesso (e non viene richiamato da nessun programma quindi in realtà non riceve nulla in input)? e se non vi sembra giusto, voi come lo definireste? di lavoro?

    Grazie in anticipo,
    Neptune.
    "Estremamente originale e fantasioso" By darkiko;
    "allora sfiga crepuscolare mi sa che e' meglio di atmosfera serale" By NyXo;
    "per favore, già è difficile con lui" By fcaldera;
    "se lo apri te e invece di "amore" ci metti "lavoro", l'effetto è lo stesso" By fred84

  2. #2
    Il vettore in questione contiene dati "di esempio" su cui effettuare la ricerca binaria? In tal caso credo che si possa dire di input. In ogni caso tutto dipende dal punto di vista: un vettore può essere "di input" per la funzione di ricerca binaria, ma di lavoro per la funzione chiamante.
    Amaro C++, il gusto pieno dell'undefined behavior.

  3. #3
    Originariamente inviato da MItaly
    Il vettore in questione contiene dati "di esempio" su cui effettuare la ricerca binaria? In tal caso credo che si possa dire di input. In ogni caso tutto dipende dal punto di vista: un vettore può essere "di input" per la funzione di ricerca binaria, ma di lavoro per la funzione chiamante.
    E' tutto nel main, è solo un programma di prova per far vedere "che sappiamo fare un progetto", espressamente richiesto senza l'utilizzo di funzioni o simili. Da qui il dubbio sulla correttezza.

    Per altro avrei anche un'altro dubbio, quando si parla di modularità di un programma, inteso come un programma formato da più eseguibili, come si agisce ad esempio nel caso del linguaggio C?

    Ovvero, se volessi creare un progetto di quel genere, come faccio? Ci saranno più file ".c" ma un solo main? ogni modulo avrà un suo main? Perchè c'è stata giusto una anticipazione, che sicuramente successivamente approfondiremo, ma per adesso mi è rimasto il dubbio.
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  4. #4
    Di solito i programmi non sono formati da più eseguibili, ma da un singolo in cui sono linkati più moduli oggetto, ognuno derivante dalla compilazione di un sorgente.
    In questo caso c'è un solo main (che può essere in uno qualunque dei .cpp), il quale può utilizzare funzioni/classi/variabili/... definiti negli altri .cpp. Nel tenere insieme il tutto giocano un ruolo determinante i .h, come suppongo ti verrà insegnato.
    Amaro C++, il gusto pieno dell'undefined behavior.

  5. #5
    Originariamente inviato da MItaly
    Di solito i programmi non sono formati da più eseguibili, ma da un singolo in cui sono linkati più moduli oggetto, ognuno derivante dalla compilazione di un sorgente.
    In questo caso c'è un solo main (che può essere in uno qualunque dei .cpp), il quale può utilizzare funzioni/classi/variabili/... definiti negli altri .cpp. Nel tenere insieme il tutto giocano un ruolo determinante i .h, come suppongo ti verrà insegnato.
    Le funzioni e le librerie le conosco, con appunto i .h, ma qui per modularità intendeva proprio la presenza di più "moduli eseguibili", ha fatto proprio riferimento a più file ".c" da compilare, e non a delle semplici librerie di funzioni. Da qui il mio dubbio
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  6. #6
    Di solito si tende a creare un'applicazione unica, che evita di far partire processi separati; la modularizzazione avviene spesso a livello di uso di librerie dinamiche (dll). Ovviamente se invece il progetto prevede di creare più applicazioni distinte, ciascuna con un proprio scopo preciso, non c'è nessun problema a creare più eseguibili. È comunque questa una tendenza più tipica dei sistemi *NIX più che di Windows, dove di solito si ragiona più in termini di dll plug-in.
    Amaro C++, il gusto pieno dell'undefined behavior.

  7. #7
    Moderatore di Programmazione L'avatar di alka
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    Moderazione

    La discussione è abbastanza OT, oltre al fatto che si passa da un argomento ad un altro, neanche strettamente legati.

    Per chiarire i dubbi sui termini o su quanto viene richiesto, nell'ambito del lavoro o dello studio, è sufficiente chiedere delucidazioni a chi ha formulato il testo dell'esercizio o commissionato il compito. Comunque sia, rimane una discussione piuttosto amorfa che non si comprende nemmeno bene dove si vuol arrivare a parare.

    Invito ad attenersi all'argomento specifico della programmazione inteso come problema nell'uso del linguaggio, piuttosto che chiarimento di una richiesta o di un testo d'esercizio, la cui risposta definitiva può essere fornita direttamente dalla fonte, indipendentemente da cosa pensano gli utenti del forum.
    MARCO BREVEGLIERI
    Software and Web Developer, Teacher and Consultant

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