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  1. #1
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    Rivelazioni istituzionali. Ciampi vs Berlusconi

    Avevo promesso di riportare questa sera un'interessante lettera di Carlo Freccero. Lo farò ma c'è una notizia che merita altrettanta attenzione (se non di più). E ho deciso di dedicargli una discussione a parte.

    Sono due brutti episodi, avvenuti all'allora presidente della Repubblica Ciampi (né di sinistra né di destra, eletto con i voti di entrambi gli schieramenti). Finora non sono mai stati resi pubblici.

    In seguito alle ultime vicende (le firme che Napolitano appone un po' a tutto e ai bruschi retroscena legati all'approvazione del Decreto salva-PdL) il riserbo voluto dall'ex presidente della Repubblica è stato rotto. Il depositario delle rivelazioni – Eugenio Scalfari, legato a Ciampi da quarant'anni di amicizia – ha deciso di vuotare il sacco.


    Perché si sappia chi non rispetta le istituzioni.
    Perché si sappia qualcosa in più sull'amore che professa il protagonista delle due vicende.


    Un fumetto racconta gli episodi spiegati subito dopo. Leggetelo, sapendo già che ricalca la realtà:

    http://ia331235.us.archive.org/0/ite...hi_fumetto.jpg



    Primo episodio: 3 nuovi giudici per la Corte Costituzionale

    Spetta al Presidente della Repubblica la nomina di 3 giudici per la Consulta, uno dei massimi organi istituzionali italiani. Nel 2002 Ciampi presentò i nomi al presidente Berlusconi e a Gianni Letta, insieme al segretario generale del Quirinale.
    Il documento deve essere firmato anche dal presidente del Consiglio per una mera formalità notarile. Quindi, che lui sia d'accordo, non ha la minima importanza.

    «Berlusconi obiettò che voleva pensarci e chiese tempo per riflettere e formulare una rosa di nomi alternativa. Ciampi gli rispose che la scelta, a termini di Costituzione, era di sua esclusiva spettanza [...]. Ciò detto e senza ulteriori indugi Ciampi prese la penna e firmò passando i tre documenti a Berlusconi per la controfirma.
    A quel punto il premier si alzò e con tono infuriato disse che non avrebbe mai firmato non perché avesse antipatia per i nomi dei giudici ma perché nessuno poteva obbligarlo a sottoporsi ad una scelta che non derivava da lui, fonte unica di sovranità perché derivante dal popolo sovrano.
    La risposta di Ciampi fu gelida: "I documenti ti verranno trasmessi tra un'ora a Palazzo Chigi. Li ho firmati in tua presenza e in presenza di due testimoni qualificati. Se non li riavrò immediatamente indietro da te controfirmati sarò costretto a sollevare un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale. "Ti saluto" rispose altrettanto gelidamente Berlusconi e uscì dalla Vetrata seguito da Letta. In serata i tre atti di nomina tornarono a Ciampi debitamente controfirmati.».


    Totale disprezzo della Costituzione. Tirannia.



    Secondo episodio: il rinvio della legge Gasparri

    «Avvenne nel corso di una colazione al Quirinale, sempre alla presenza di Gifuni e di Letta. Il Parlamento aveva votato la legge Gasparri [...]. Presentava, agli occhi del Capo dello Stato, svariati e seri motivi di incostituzionalità e mortificava quel pluralismo dell'informazione che è un requisito essenziale in una democrazia e sul quale, appena qualche mese prima, Ciampi aveva inviato al Parlamento un suo messaggio.
    La colazione era da poco iniziata quando Ciampi informò il suo ospite del suo proposito di rinviare la legge alle Camere, come la Costituzione lo autorizza a fare motivando le ragioni del rinvio e i punti della legge da modificare. Berlusconi non si aspettava quel rinvio. Si alzò con impeto e alzò la voce dicendo che quella era una vera e propria pugnalata alla schiena. Ciampi (così il suo racconto) restò seduto continuando a mangiare ma ripeté che avrebbe rinviato la legge al Parlamento. L'altro gli gridò che la legge sarebbe stata comunque approvata tal quale e rinviata al Quirinale e aggiunse: "Ti rendi conto che tu stai danneggiando Mediaset e che Mediaset è una cosa mia? Tu stai danneggiando una cosa mia".
    A quel punto si alzò anche Ciampi e gli disse: "Questo che hai appena detto è molto grave. Stai confessando che Mediaset è cosa tua, cioè stai sottolineando a me un conflitto di interessi plateale. Se avessi avuto un dubbio a rinviare la legge, adesso ne ho addirittura l'obbligo". "Allora tra noi sarà guerra e sei tu che l'hai voluta. Non metterò più piede in questo palazzo".

    Uscì con il fido Letta. Ciampi rinviò la legge. Il premier per sei mesi non mise più piedi al Quirinale».


    Totale disprezzo del Presidente della Repubblica. Egoismo ai danni del paese.


    I testi di Scalfari sono tratti dall'editoriale apparso su La Repubblica del 14 marzo 2010:
    http://www.repubblica.it/politica/20...arthy-2647807/
    Lo Stato deve dare ai cittadini, come diritto, ciò che la mafia dà come favore.
    Carlo Alberto dalla Chiesa

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  2. #2
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    sul primo episodio sarebbe forse stato meglio il riiuto della firma, così sarebbe stato chiaro a tutti quale è il concetto di Berlusconi delle prerogative costituzionali.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  3. #3

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di wallrider
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    l'idea del fumetto non mi è piaciuta
    RIP Cicciobenzina 9/11/2010

    "Riseminaciceli, i ceci nell'orto"

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