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Meno controlli, più mirati, ma con risultati più efficaci. Le ispezioni sul lavoro hanno portato nel 2009 ad aumenti del 61% per le maxisanzioni per lavoro nero e del
273% per le ipotesi di reato relative alla disciplina degli appalti e alla somministrazione (caporalato al Sud).

Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel corso un'audizione alla Camera su lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera. Il ministro ha messo in luce l'esito della nuova «gerarchia di risultato delle ispezioni, tarate sulle violazioni più sostanziali». Lo scorso anno sono state ispezionate 303.691 aziende, delle quali 175.144 sono risultate irregolari: in complesso, ha rilevato Sacconi, gli interventi sono diminuiti del 3,64%, «comunque ben al di sopra del -17% ipotizzato a inizio anno», ma con un «incremento sostanziale della gravità delle irregolarità riscontrate».

Le ispezioni hanno portato in luce il 23% in meno di violazioni formali mentre fra quelle
sostanziali le maxisanzioni per il lavoro nero sono passate dalle 24.781 del 2008 a 40.108 e quelle relative alla disciplina degli appalti e della somministrazione da 1.782 a 6.649.
Ora il ministro ha sottolineato che chiederà all'Arma dei carabinieri un ulteriore sviluppo della collaborazione in atto, con il nucleo dell'Arma dedicato ai reati di lavoro, «in modo che il contrasto al sommerso totale si possa più compiutamente avvalere delle stazioni territoriali dei
carabinieri». Ad affermarlo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, durante una audizione sui fenomeni distorsivi del mercato del lavoro (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera) in commissione Lavoro della Camera.