ne sareste capaci?
niente internet, niente fb, niente twitter, nessun social network... niente ot
qualcuno ci ha provato, un gruppo di giornalisti per l'esattezza e se fossi nei panni di alcuni di loro, mi preoccuperei molto:
altri invece hanno scoperto la liberta' e forse d'ora in avanti gestiranno meglio la risorsa-rete.Per Theresa Vargas, staff writer del Post, l'esperimento è stata una tortura. "La depressione è arrivata il primo giorno, mentre stavo tornando a casa in metropolitana", confessa la giornalista. "Di solito sono quattro fermate veloci, il tempo di scrivere qualche e-mail, controllare le ultime news sul BlackBerry e mandare un messaggio a mio marito. Quel giorno, invece, sono state quattro fermate lunghe e interminabili. Sentivo le mani inutili, la mente denutrita". Dal punto di vista lavorativo, le cose non sono andate molto meglio: "Come reporter, ero paralizzata". Dopo soli due giorni, ha chiesto di essere esonerata perché la storia su cui stava lavorando, un caso di cyber-stalking, "non era realizzabile senza internet". Sulla stessa linea l'esperienza di Ian Shapira: "La prima mattina, mi sono svegliato e ho sentito i neuroni del mio cervello dare ordini alle mani: prendere il cellulare, controllare le mail, Facebook. Twitter, la chat e tutto il resto". Anche in questo caso, la ritirata è avvenuta dopo un paio di giorni. "Mi son detto che l'articolo che dovevo scrivere, sul collasso del mercato dei cavalli nel Maryland, non poteva essere fatto se non online. E allora ho ceduto".
da qui: http://www.repubblica.it/tecnologia/...i_2_0-4465466/Michael S. Rosenwald, ad esempio, racconta non solo di aver resistito tutta la settimana, ma anche di aver scoperto un nuovo modo di essere connesso. "Dopo quindici anni passati a navigare in rete, mi sono reso conto che i miei percorsi erano diventati più prevedibili, con meno sorprese. Avevo lasciato la casualità fuori dalla mia vita. Ogni giorno decine di aggiornamenti e feeds automatici mi recapitavano direttamente sulla posta tutte le informazioni che ritenevo necessarie. Mi ero convinto di non aver più bisogno dei giornali. Poi, una volta fatto il log-off, è arrivata la liberazione: io non sono un gadget!". Da quel momento Rosenwald, che scrive soprattutto di business e mondo digitale, ha cambiato abitudini: "Ho ricominciato a leggere più giornali e a diversificare i miei movimenti sul web. Ora controllo il mio account su Twitter solo una volta al giorno, ho anche tolto l'applicazione dal cellulare. Mi sento di nuovo nella posizione di essere sorpreso".
io lo faccio quando vado in ferie; se non sono proprio costretta - e finora non lo sono mai stata - cerco di lasciare a casa portatile e netbook: quando sto in ferie, sto in ferie, punto e com'e' successo al tizio del secondo quote riscopro il piacere della liberta' dalla rete e me la godo fino in fondo
e voi? mai provato? e con quali risultati?