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Discussione: 5000 morti in 6 mesi

  1. #1

    5000 morti in 6 mesi

    e' un numero impressionante ed e' quel che sta succedendo in messico, un paeseche siamo abituati a considerare tutto sommato civile e democratico:

    Negli ultimi mesi i cartelli della droga — sono nove, i principali — sono diventati sempre più forti e spregiudicati, e le morti correlate alla guerra alla droga stanno continuando a salire drasticamente. Narcotrafficanti contro narcotrafficanti, narcotrafficanti contro soldati, narcotrafficanti contro civili. Ogni settimana arriva notizia di decine di uccisi violentemente, spesso barbaramente. Le stime, che non possono essere precise, si attestano a circa 21.500 morti dal 2006 in poi. Ovvero da quando Felipe Calderon è diventato presidente del Messico e, per la prima volta dopo quasi 30 anni dalla nascita dei cartelli, ha messo la guerra alla droga come priorità assoluta nell’agenda del governo.
    da qui: http://www.ilpost.it/2010/06/16/situ...droga-messico/

    e' impressionante! soprattutto quando scrivono che:

    Nonostante il sostegno degli Stati Uniti, ovviamente interessati a quanto succede intorno al confine e destinatari di molta di quella droga, in questi quattro anni Calderon non è riuscito a sconfiggere i cartelli, anzi
    e d'altra parte non stupisce: la lotta alla criminalita' - di qualsiasi tipo - dev'essere un progetto condiviso, ma diventa enormemente piu' difficile se:

    i recenti arresti ravvicinati sia del sindaco che dell’ex sindaco di Cancun, accusati di collusione, lasciano intravedere le ramificazioni dei narcotrafficanti nella sfera politica del paese
    segue una lista dei morti, tra cui spiccano segnalazioni tipo questa:

    6 gennaio. Uccisi a colpi d’arma da fuoco quattro studenti sotto i diciott’anni, senza apparente motivo.
    [...]
    31 gennaio. Sedici ragazzi tra i 13 e i 19 anni, non legati in alcun modo ai narcotrafficanti, vengono uccisi a una festa in cui si erano riuniti per guardare una partita di calcio. L’ipotesi più probabile è che siano stati uccisi perché i narcotrafficanti credevano ci fosse andato anche qualcuno di un cartello rivale. Il procuratore generale comunica che sono almeno 230 i morti a Ciudad Juarez dall’inizio dell’anno.
    [...]
    30 marzo. Dieci ragazzi, di cui cinque dai sedici anni in giù, vengono uccisi con granate e colpi d’arma da fuoco per non essersi fermati a un posto di blocco formato dai narcotrafficanti.
    come fai a morire in quel modo?

    invece non capisco questa dichiarazione della croce rossa:

    5 marzo. Dopo gli spari verso un’ambulanza in cui ha perso la vita una volontaria di vent’anni, la Croce Rossa annuncia che d’ora in avanti si rifiuterà di curare le persone con ferite da arma da fuoco.
    capisco il dolore e tutto e che ognuno e' libero di agire come meglio crede, ma rifiutarsi di curare qualcuno non va contro la deontologia medica? non so, forse bisognerebbe conoscere tutta la storia e leggere le dichiarazioni di prima mano, ma non mi pare una gran mossa

  2. #2
    ... ormai è tutta una questione politica

  3. #3
    Originariamente inviato da Brown
    ... ormai è tutta una questione economica

  4. #4
    politica/economia

    linea sottile di separazione?

  5. #5
    22.000 morti in quattro anni, e una sempre maggiore diffusione dei narcotrafficanti nella sfera politica


    stralcio della'articolo

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di vonkranz
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    Re: 5000 morti in 6 mesi

    Originariamente inviato da rebelia
    e d'altra parte non stupisce: la lotta alla criminalita' - di qualsiasi tipo - dev'essere un progetto condiviso, ma diventa enormemente piu' difficile se:
    secondo me la questione e' ancora peggio: ci sono stati come la Colombia la cui economia e' basata quasi completamente sulla droga.

    Gente come Escobar, in patria, era visto come un benefattore. Costruiva scuole, dava un salario a moltissima gente, praticamente era un primo ministro ad interim. Tanto che e' anche riuscito a "contrattare" la sua """""detenzione""""" (tutte le virgolette non sono messe a caso) quando si costitui' alle autorita' (per poi """""fuggire""""" quando le sue condizioni non vennero rispettate).

    In pratica e' uno stato all'interno dello stato, con la differenza (rispetto alla mafia per esempio) che questo in qualche modo sostiene (a suo modo) l'economia del paese.

    Finche' le cose resteranno cosi', io personalmente non vedo soluzione.

  7. #7
    Originariamente inviato da Brown
    politica/economia

    linea sottile di separazione?
    nu: e' l'economia che muove il mondo, la politica - purtroppo - ne e' succube, anche se dovrebbe essere il contrario (ma probabilmente vivremmo a utòpia)

    i morti sono tantissimi e per quanto determinato sia il presidente, se non puo' contare sull'aiuto dei suoi collaboratori puo' fare ben poco, temo

  8. #8
    Pochi ne parlano, ma il Messico è una vera polveriera...
    Se non ricordo male, Juarez, che è una città di confine con gli USA, ha il numero di morti ammazzati più elevato sulla faccia della terra soprattutto di donne su cui la polizia fino a poco tempo fa non si degnava neanche di iniziare delle indagini!

  9. #9

    Re: Re: 5000 morti in 6 mesi

    Originariamente inviato da vonkranz
    In pratica e' uno stato all'interno dello stato, con la differenza (rispetto alla mafia per esempio) che questo in qualche modo sostiene (a suo modo) l'economia del paese.
    mh... scusa, non capisco cosa intendi

    in che senso l'economia malata dei cartelli di narcotrafficanti e quella malata della mafia si differenzierebbero? in una recente intervista una giovane donna siciliana lo disse chiaro: la mafia mi da da lavorare, lo stato no e capisco che fare gli eroi quando devi portare la pagnotta in tavola sia dieci o cento volte piu' difficile: in questo senso, scegliere di lavorare per la mafia o per i narcotrafficanti non fa differenza... o no?

  10. #10
    Originariamente inviato da rebelia
    nu: e' l'economia che muove il mondo, la politica - purtroppo - ne e' succube, anche se dovrebbe essere il contrario (ma probabilmente vivremmo a utòpia)
    nn sono d'accordo... :master: penso sia la politica che "comanda" l'economia e quindi il mondo

    ... poi ci sarebbero le politiche, cattive politiche e politiche di parte, ma questo è un altro discorso

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