Qualche giorno fa, parlando del più e del meno fra amici, è venuta fuori un'insolita disputa. Il tutto è partito dallo sport, ma il discorso può tranquillamente essere allargato a qualunque attività umana.
Io sono sempre stato un sostenitore di questo concetto: che una persona abbia o meno un talento innato in un determinato campo, se essa viene impegnata sin da piccola, costantemente, seriamente, e per molto tempo, nel campo stesso, alla fine conseguirà buoni risultati. Qualche amico era della mia stessa idea, altri invece hanno sostenuto l'opposto e, riferendosi in particolare al calcio, mi hanno risposto che, ad esempio, tutti quelli che giocano in serie A hanno il talento dalla loro parte, perché se non fosse così, anche se si fossero allenati per una vita, non sarebbero arrivati lì.
Voi cosa ne pensate?
Per raggiungere il massimo in una qualunque attività bisogna per forza avere qualcosa dentro, qualcosa di sconosciuto e inclassificabile, che ci renda agevole il cammino oppure la perseveranza può dare i suoi frutti?
Per quanto mi riguarda, come ho già detto, credo che l'impegno porti al traguardo, anche perché mi riesce difficile pensare che ognuno di noi abbia una sola (o poche) possibilità di fare qualcosa in modo grandioso, e che, nel caso non si riesca a "scoprire" per tempo ciò per cui siamo portati, si finisca col fare altro, senza la speranza di ottenere soddisfazioni.