Il rimpatrio dei rom espulsi dalla Francia "non è una soluzione". Bucarest insiste e per bocca del ministro degli Esteri Teodor Baconschi auspica un dialogo bilaterale e a livello Ue sul dossier nomadi. Ma Parigi, che invia il ministro dell'Immigrazione Eric Besson a Bruxelles, insiste. E prepara anzi un nuovo giro di vite.
Più rigore
Rimpatriare gli stranieri per furto recidivo o accattonaggio: questo il senso di un emendamento legislativo del governo Fillon. Il ministro dell'Immigrazione Besson spiega che gli espatriati europei non godono di una libertà di soggiorno senza limiti all'interno dell'Ue. "Il nostro diritto -prosegue- riconosce gli stranieri solo in base alla loro nazionalità. I rom non sono considerati in quanto tali, ma come espatriati del Paese di cui hanno la nazionalità".
"Dobbiamo allargare le possibilita per emettere un ordine di espulsione (per le persone) che pongono una minaccia all'ordine pubblico con furti ripetuti e coloro che chiedono l'elemosina in modo aggressivo", dice Besson.
Fonte rumeno
Il ministro dell'Interno Brice Hortefeux apre un altra linea di frattura con Bucarest: "A Parigi - dice - un ladro su 5 è Rumeno". E snocciola i numeri: gli atti delinquenza compiuti da Rumeni sono aumentati del 259 % in 18 mesi, ecco perché lo smantellamento dei campi nomadi abusivi.
"Non è questione di stigmatizzare questo o quel popolo (...) ma neppure di chiudere gli occhi sulla realtà", ha aggiunto Hortefeux ricordando "le donne, gli uomini, i bambini che passano intere giornate a mendicare in condizioni deplorevoli per portare il loro guadagno a un caporale che resta al riparo".
Si muove l'Europa
La Commissione europea però chiede chiarimenti sul piano di rimpatri di rom messo in atto dal governo di Parigi e ad ore è previsto un vertice a Bruxelles. Spetterà ai ministri dell'Immigrazione, Eric Besson, e al titolare degli Affari europei, Pierre Lellouche, spiegare nel dettaglio il piano di espulsioni all'eurocommissario alla Giustizia Viviane Reding e alla responsabile per gli Affari interni dell'esecutivo Ue, Cecilia Malmstrom.
Mal di pancia nel centrodestra francese
Il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner ha rivelato di essere stato vicino a rassegnare le dimissioni a seguito delle polemiche. Salvo poi ripensarci nella convinzione che "bisogna assolutamente occuparsene molto di piu'" e il piano di Sarkozy ha avuto il merito di riportare all'attenzione dei Ventisette il tema.