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  1. #1

    Sviluppatori open e closed source

    Secondo voi gli sviluppatori open abbandonerebbero Linux se vi fosse l'introduzione di software closed/a pagamento?

    E' una discussione che stiamo facendo su hwupgrade. L'utente goldorak ha espresso un parere interessante riguardo la situazione linux/open/sviluppatori/ideologie. Però, da sviluppatore, non mi sentirei offeso se Ubuntu ( perchè si parlava appunto della volontà di Canonical di ficcare software a pagamento ) offrisse all'utenza applicazioni a pagamento.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di lion1810
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    linux inteso come kernel?

  3. #3
    Mh, non riesco a vedere una motivo diretto per cui dovrebbero farlo.
    Anche se bisogna capire di che tipo di software si parla, se applicazioni generaliste o specializzate.

    Comunque sull'Ubuntu Software Center su Maverick (al momento in beta) c'è già il primo pacchetto a pagamento, Fluendo DVD player a 24,95 $

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di lion1810
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    Originariamente inviato da lion1810
    linux inteso come kernel?
    in linux inteso come distribuzione non ha senso "l'abbandono" dato che è sufficiente cambiare distro magari come debian/slacca/arch ecc ecc

  5. #5
    Originariamente inviato da lion1810
    in linux inteso come distribuzione non ha senso "l'abbandono" dato che è sufficiente cambiare distro magari come debian/slacca/arch ecc ecc

    effettivamente è difficile dire se linux come kernel o come distribuzione.....però possiamo immaginare una situazione in cui tutte le grandi distribuzioni adottano questo sistema, per cui diventa quasi uno standard

    anche in questo caso non vedo motivo per considerare linux alla stregua di un qualsiasi sistema proprietario

    del resto fecero caciara pure con QT quando cambiarono licenza e quando furono comprati da Nokia e invece guarda qua che risultato http://arstechnica.com/open-source/n...with-qt-47.ars

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di bereshit
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    gli sviluppatori che scrivono per passione si sposterebbero su debian o simili, quelli er professione per quelli che li pagano (quindi le distro "impure")

    il problema è vecchio quanto la gpl

    da anni stallman mette in guardia dal pericolo di commistione tra soft closed e free

    il fatto però è che

    - linux non si può diffondere se non fa girare alcuni programmi proprietari a cui non ci sono alternative (photoshop, autocad , giochi etc etc)


    ci sono due vie

    sviluppare alternative

    spingere (attraverso la possibilità di vendita diretta nei repo)

    ma il problema è un altro, se io sono uno sviluppatore e scrivo un app

    perchè di questo si parla , il solito meccanismo dell'app store

    per monetizzare rilascerò in gpl o closed?

    la questione è delicata, e sinceramente preferirei che cercassero di favorire il guadagno degli sviluppatori free che non quelli closed

    ps:

    aggiungo, personalmente non fa rabbrividire vedere il costo di un programma nei repo, anzi sarei contento se ci fosse un metodo diretto e veloce epr pagare i programmi, ma rabbrividisco eprchè il sistema dell'acquisto del soft è legato a doppio filo al soft closed

    e dopo anni siamo ancora qui, fare soldi basandosi sul copyroght del musicstore e sul soft proprietario

    e qui la vera sfida di linux, un buovo modello economico oltre che disviluppo, perchè altrimenti ci troveremo con linux gpl e tutti i programi che ci girano sopra closed, rigorosamente craccati, rigorosamente sputtanatori di sistema
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  7. #7
    Si, credo di capire quale sia il problema. In pratica abbiamo un sistema gpl con tanti bei driver open, con le specifiche di AMD che svolazzano, ma con microsoft word sopra con tanto di formati proprietari. In questo caso l'opensource avrebbe perso.

    Il problema però è capire come si può realizzare qualcosa come Photoshop o Inventor senza avere dietro i dobloni. Fino ad oggi Linux si è retto sui soldi delle multinazionali del silicio che si sono rotte di stare ai comodi di Ballmer e soci, ma per il futuro non è chiaro chi dovrebbe reggere economicamente lo sviluppo.

    Si potrebbe optare sempre per il modello opensource, anche se si è un'azienda di software, ma a quel punto chi pagherebbe per del software che può avere da un'altra fonte in maniera gratuita? Mi viene in mente il caso di RHEL e Centos. Il primo è a pagamento, il secondo è una versione del primo ma gratis. Redhat si è fatta un nome e ovviamente un ente pubblico o una grossa azienda preferisce pagare Redhat piuttosto che mettersi in mano ad una non meglio definita comunità Centos.

    Il punto è "riuscirebbe il piccolo/medio sviluppatore/azienda a seguire quel modello?". Per un sistema operativo le consulenze sono d'obbligo, ma per un programma che decomprime i file zip il guadagno da dove uscirebbe?

    In questa circostanza i guadagni si fanno con la consulenza e il supporto e ovviamente il software che vai a supportare dev'essere qualcosa che non è immediatamente usabile dall'utente finale o che comunque richiede interventi di manutenzione specializzati.

    La situazione più verosimile che mi viene in mente è di tante piccole aziende che offrono installazione e supporto per proprie o altrui distribuzioni linux impiegate però in zone geograficamente limitate. Che so, una piccola impresa che si occupa di manutenzione informatica presso 10-20 Comuni di una certa zona.

    Per l'utenza home, il guadagno può venire solo dalla pubblicità.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di bereshit
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    l'open source non può guadagnare dall'utenza home

    se non per fidelizzazione e donazione

    l'open source può guadagnare sull'assistenza e sullos viluppo su commissione

    quello che fa red hat

    ovvero hai bisogno di gente competente? ci siamo noi, dobbiamo moddare due cose? , abbiamo gli ingegneri

    il fatto però è che ad esempio un photoshop libero è difficile, perchè anche prendendo gimp che è già decente

    si dovrebbe fare un azienda che dice

    sei grafico usa gimp, se poi hai necessità particolari paghi e ti scriviano noi delle estensioni per quello che ti serve

    ma anche qui a pagare sarebbero solo le grandi case o studi coi soldi (ma potrebbe cmq funzionare)

    oppure alternativi una grossa azienda potrebbe pagare fisso qualcuno per sviluppare lo stesso strumento che poi alla fine usa (stesso concetto di sopra ma in casa)

    cioè pagare lo sviluppo dello strumento che si usa

    che magari per photoshop è difficile, ma ad esmepio per altiri programmi (gestionali etc) usati sempre in ambito enterprise no, è già una realtà in ambiente windows, dove aziende scrivono soft, danno le specifiche ad altre azienda (paganti) , che le adattano al cliente finale (pagante)

    che è lo stesso modello del free soft, quindi in realtà funziona, solo che linux deve ancora penetrarci

    ps:

    anche il soft closed vive alle spalle delle multinazionali, anche widows non guadagna dal mercato consumer , lo fa sui preinstallati, ma in futuro se linux prenderà piede anche windows si troverà impossibilitato nel guadagnare in questo campo

    i soldi si fanno in PA e aziende, adattando soft già esistente a pagamento, e questo già avviene, solo che è difficile proporre linux alle aziende, quando si potrà farlo, quando il passaggio sarà immediato e indolore (vedi AD etc )

    allora nasceranno aziende che contribuiranno allo sviluppo di xyz gestionale, perchè poi lo propongono ai clienti adattandolo etc


    analisi del genere le si può fare im maniere differente a seconda del soft e della situazione

    il vero pericolo della commistione closed/open

    e che attualmente il soft closed monetizza più facilmente del open, e tra due progetti avendo due potenze di fuoco danarose differenti vince quello con più soldi

    in altre parole

    se photoshop arriva su linux sarà più difficile che qualcuno investa in gimp (che nel caso non ci arrivi)

    perchè se devo pagare pago per il migliore

    anche se ce da dire che il costo dello sviluppo del soft free è minore perchè viene condivisoe quindi potrebbe alla lunga riprenderlo

    un pò come linux che ha un modello di sviluppo condiviso che lo rende economicamente più sostenibile e tecnicamente più avanzato nel suo sviluppo
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  9. #9
    Moderatore di Linux e software L'avatar di francofait
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    prima di dire lasciamo perde cosa i listini delle grandi major operative nel settore linux RedHat per prima li guadare.?

    RedHat costa un' occhio , e i sorgenti più importanti te li scordi, idem Novell , IBM e usw= ecc

    Son sempre stato restio nel credere alle favole , agratis si possono avere solo briciole , ed a difendere i propri investimenti ci tengo tutti non solo chi lavora su prodotti per ambienti Microsoft o Apple.

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di bereshit
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    si è vero

    red hat è anche altre

    in realtà campano ancora sul modello closed

    la loro idea è

    l'esterno free (per non reinventare e velocizzare lo sviluppo)

    il nocciolo closed

    il fatto è che per far soldi devi avere cose che altri non hanno

    quindi anche nel mondo free

    tendono a lockare qualche cosa anche piccola ma vitale

    insomma anche le grandi aziende si basano sul vecchio concetto su cui si basa la vendita del soft closed

    l'unica vera free è debian

    e il progetto di ian (il fondatore) di creare una azienda fondata totalmente sul modello free

    ovvero quello che ho descritto nel post precendete è fallita

    (ma non vuol dire che il modello è sbagliato, magari ha fallito questo aprticolare tentativo)
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