Premessa della premessa: Mio padre è assicurato da oltre 30 anni sempre presso la stessa agenzia assicurativa e, fino a qualche anno fa, non aveva mai denunciato un sinistro. Da neo-patentato, guidando la sua auto, ho denunciato due sinistri i quali hanno fruttato alle controparti 180 euro ad uno e 70 euro all'altro (giusto per far capire l'entità dei danni causati dai miei due "incidenti"). Nel secondo caso non avevo intenzione di ricorrere all'assicurazione, e aggiustare le cose privatamente ma, all'epoca, un'impiegata dell'assicurazione mi disse: "Tuo padre è da moltissimi anni con noi è si trova in classe S6, una sub-classe della prima classe (divisioni interne che ogni assicurazione fa ma che non risultano all'estero, per chiarire, sull'attestato di rischio, è sempre riportato CU 1). Anche denunciando il sinistro lo scatto di due classi lo riporterebbe in S4, che è sempre una sub-classe della prima classe, e quindi non andreste in contro ad aumenti". Ciò mi convinse a denunciare il sinistro.
Premessa: Nel 2007 ho acquistato la mia prima auto e ho potuto usufruire dell'allora neonato decreto Bersani: l'assicuratore mi prospettò un normale preventivo e ciò che invece avrei pagato io, agevolato dalle norme appena entrate in vigore. Quindi io ho sempre pensato di essere in prima classe e ho continuato a pagare tranquillamente, fino a quando, qualche mese fa ho dato, per caso, uno sguardo al mio attestato di rischio che riportata come classe di merito la 5a e non la 1a. Recatomi in agenzia per chiedere spiegazioni, ho ottenuto solo risposte vaghe. La mia conclusione è stata che mentre per la mia agenzia, denunciando i sinistri, mio padre non subiva aumenti di tariffe e rimaneva in prima classe, sull'attestato di rischio i sinistri risultavano e la classe aumentava di pari passo.
Il fatto: Devo acquistare una seconda auto, sono andato in agenzia per fare un preventivo e la risposta è stata: "nonostante lei sia un nostro assicurato ormai da tre anni, il nuovo contratto deve essere sempre "collegato" a quello di suo padre quindi al momento di stipularlo occorrono anche [bla bla, serie di documenti ecc.]. Il preventivo per la nuova auto, cilindrata 1.4 è di...500 euro per 6 mesi"
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Mia risposta: "Scusi, ma io ora ne pago 400 per un 1.8 e ho anche polizze aggiuntive come incendio e furto, atti vandalici e cristalli".
Assicuratore: "Ma sono cambiate le tariffe".
Ora le mie domande sono: Perché, nonostante io abbia un contratto a mio nome, nel caso acquisti una seconda auto, devo sempre "collegarmi" al contratto di mio padre? E se non abitassi più con lui?
Perché la seconda polizza costa MOLTO più della prima?