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Discussione: voci di babilonia

  1. #1

    voci di babilonia

    un ricercatore inglese ha registrato alcune poesie nell'antica lingua babilonese, le potete ascoltare qui

    "Molto spesso mi viene chiesto com'era il suono della lingua babilonese - spiega Worthington - e poiché non è semplice descriverlo ho pensato che fosse giusto creare una risorsa grazie alla quale chi è interessato possa ascoltarlo". Certo, non è semplice dare un "volto" a quei suoni, "è quasi un lavoro da detective - osserva il ricercatore - con questo esperimento ho poi voluto sfatare alcuni miti che durano da tanto tempo, ossia che più si va indietro nella storia e meno si conosce di essa. In realtà sui babilonesi abbiamo una gran quantità di informazioni che ci permette di gustare la ricchezza e la complessità della cultura di quel popolo".
    da qui: http://www.repubblica.it/spettacoli-...onesi-7610887/

    quel che mi chiedo e' quale sia l'affidabilita' di questa ricostruzione: secondo me la probabilita' che ci si avvicini non e' altissima, anche se capisco che possa essere una buona mossa promozionale

    la seconda cosa che mi chiedo e': ma e istruire un lettore professionista, faceva schifo? pare stiano leggendo la lista della spesa

    'sta cosa che scrivono e cioe' che c'e' molto materiale su quella civilta' mi incuriosisce: qualcuno sa se esiste un racconto storico/saggio divulgativo che ne parli?

  2. #2
    Da ignorante linguistico, a me sembra ebraico

  3. #3
    Originariamente inviato da brutsalvadi
    Da ignorante linguistico, a me sembra ebraico
    ah, non lo chiedere a me! io al massimo ti posso dire che NON e' dialetto veneto

    cmq immagino che una base comune possa esserci, come se un cinese sentisse leggere lo spagnolo e lo prendesse per italiano... piu' che i termini, quel che mi lascia perplessa e' la fonetica: come accidenti ha fatto a ricostruirla? probabilmente basandosi su lingue esistenti (evidentemente l'ebraico in primis, se dici che ci assomiglia molto)

  4. #4
    E' babilonese, ho riconosciuto la voce di mia zia!
    il tempo si fa i fatti suoi

  5. #5
    Originariamente inviato da rebelia
    ah, non lo chiedere a me! io al massimo ti posso dire che NON e' dialetto veneto

    cmq immagino che una base comune possa esserci, come se un cinese sentisse leggere lo spagnolo e lo prendesse per italiano... piu' che i termini, quel che mi lascia perplessa e' la fonetica: come accidenti ha fatto a ricostruirla? probabilmente basandosi su lingue esistenti (evidentemente l'ebraico in primis, se dici che ci assomiglia molto)
    Ah beh, la mia esperienza dell'ebraico si limita a quelle quattro frasi che ho sentito da Krusty il clown nei Simpson per la fonetica, avranno fatto come hai detto tu, oppure del tutto a caso

  6. #6
    Non so di preciso che lavoro sia stato fatto, ma in genere le pronunce "restituite" sono un po' una vaccata. Si litiga ancora sulla corretta pronuncia del greco antico, di cui abbiamo un diretto discendente (vai a chiedere ad un greco attuale cosa ne pensa della pronuncia di Erasmo da Rotterdam), figurati lingue di cui non sono ancora vivi parenti diretti.

    Per inciso, se tutti gli scritti babilonesi hanno lo stile dell'epopea di Gilgamesh*, tanto vale lasciare i babilonesi dove stanno.


    * cito:
    Quando Gilgamesh udì questa parole fece come aveva detto l'Uomo-Scorpione, traversò la montagna seguendo il cammino del sole verso levante. Quando ebbe percorso una lega, l'oscurità si fece fitta attorno a lui, poiché non c'era luce alcuna, e nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Dopo due leghe, l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Dopo tre leghe, l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Dopo quattro leghe, l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Al termine di cinque leghe, l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Al termine di sei leghe, l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Quando ebbe percorso sette leghe, l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Quando ebbe percorso otto leghe, Gilgamesh diede un gran grido, perché l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Dopo la nona lega sentì il vento del Nord sul suo viso, ma l'oscurità era fitta e non c'era luce alcuna, nulla poteva vedere né davanti né dietro di sé. Dopo dieci leghe la fine era vicina. Dopo undici leghe apparve la luce dell'alba, compiute dodici leghe irruppe la luce del sole.
    Ecco, questo è Gilgamesh.
    Amaro C++, il gusto pieno dell'undefined behavior.

  7. #7
    Utente bannato L'avatar di Arcane
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    Poi compiute 13 leghe che fece di bello ?

  8. #8
    Alla tredicesima lega dovette comprare il libro, perché dopo non ce la si cava più di solo copia-incolla.
    Amaro C++, il gusto pieno dell'undefined behavior.

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di Mashin
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    187
    scrive in modo molto piu' scorrevole di certi post che capita di leggere su taluni forum

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