Originariamente inviato da Mangiafuoco_
Le elezioni politiche generali si terranno la prossima primavera. L'incidente parlamentare che aprirà la crisi è previsto da Pdl e Lega entro questo autunno-inverno. Berlusconi salirà al Quirinale e rassegnerà le dimissioni nelle mani di Napolitano, che lo rinvierà alle Camere per verificare l'assenza della fiducia. La Lega non voterà la fiducia al governo e, se al Senato i leghisti e i pidiellini non perderanno pezzi, sarà impossibile varare maggioranze alternative. Lo stesso Napolitano registrerà questa impossibilità dopo aver assegnato un mandato (accettato con riserva) a qualche esploratore (Tremonti? Pisanu?) che sbatterà sul muro dei senatori di maggioranza.
Si scioglieranno le Camere e scatteranno i settanta giorni per la convocazione dei comizi elettorali. Saranno le elezioni più drammatiche della storia italiana, paragonabili a quelle del 18 aprile 1948. Si schiereranno ai nastri di partenza cinque raggruppamenti: Pdl+Lega+NoiSud, Pd+Radicali+Idv+Sel+Verdi, Udc+Api+Fini+Mpa, Movimento Cinque Stelle (Grillo), RC+Comunisti Italiani Il raggruppamento del Pd e quello di Casini-Rutelli-Fini potrebbero tentare un'intesa tecnica in funzione antiberlusconiana, ma naufragherà per veti interni alle singole componenti delle varie aree.
In questo scenario, per i meccanismi elettorali che assegnano un premio di maggioranza alla coalizione prevalente anche solo di un voto, Berlusconi e Bossi stravinceranno le elezioni alla Camera e vinceranno anche al Senato a causa dei voti dispersi di Movimento 5 stelle e Sinistra antagonista che non rangiungeranno il 4%.
Berlusconi varerà il suo governo, con l'impegno già assunto con Bossi di lasciare a chi lui indicherà per salire al Quirinale e concludere lì la sua carriera politica (Berlusconi Presidende della Repubblica nel 2013?).