Qualche giorno fa mi è arrivato a casa il pacco contenente il computer nuovo che avevo comprato online. Non vedevo l'ora di provare la sua straordinaria potenza di calcolo! Sulle riviste avevo letto che era in grado di renderizzare l'ultimo film in maya in un non tempo. Esattamente un non tempo è il tempo impiegato da un fotone a percorrere lo spazio relativo alla lunghezza di Planck. E' definito in questo modo per via che la vecchia tecnologia di calcolo si basava sui computer quantici.
Di recente c'era stata una quasi conferma che le equazioni relative alla teoria della m stringhe (teoria delle stringhe supersimmetriche) siano vere. Così, per testare la nuova potenza di calcolo del mio supercomputer ho deciso di simulare la nascita dell'universo in base a quelle equazioni. Non era complicato visto che, a quanto pare, sia il tempo che lo spazio sono discreti e quindi non essendo infinito si presta bene alla simulazione in un calcolatore.
Le equazioni sono molto difficili da comprendere per un non matematico, perchè si trattano a tutti gli effetti di descrivere stringhe monodimensionali che vibrano in uno spazio ad 11 dimensioni spaziali. Non è sicuramente robetta di cui si parla a colazione!
Il software era abbastanza semplice e ho avuto modo di scriverlo in poche ore nonostante per me quelle equazioni fossero incomprensibili. Un po' come avviene quando si fa un programma che genera frattali. Si inserisce l'equazione e ci si stupisce del risultato che ne viene fuori! Dopo aver programmato la simulazione ho inserito un portview in modo da visualizzare il risultato della simulazione tramite una telecamera che potevo muovere a piacimento nello spazio tridimensionale dell'universo generato. Nello stesso modo di come avviene per i videogiochi degli anni passati, ne più ne meno. Alcune parti delle equazioni erano il risultato di calcoli casuali basati su numeri casuali. Sfortunatamente il mio calcolatore era deterministico e quindi non può generare numeri completamente casuali. Ho dovuto usare una funzione di libreria che genera numeri pseudo casuali basandosi su un seme di partenza. Usai come seme di partenza Pigreco. M'aggrada, pensai, visto che se Pigreco si scrive in base 26 contiene tutte le opere letterarie del mondo da qualche parte nelle sue infinite cifre.
Il risultato della mia simulazione è stato sicuramente sbalorditivo! L'ho avviata e ho osservato tramite il portview sul monitor che le particele sono nate da sole da un punto monodimensionale dell'universo. Tutto si è espanso velocemente. Ovviamente avevo impostato la velocità della simulazione molto alta perchè non avevo un miliardo di anni per assistere alla simulazione in tempo di scala 1:1.
Ho visto che la materia si aggregava secondo le leggi della fisica formando quello che potevo definire come galassie. Le stelle si accendevano grazie alle reazioni termonucleari e creando nuova materia più pensante partendo dall'idrogeno fino ad arrivare al ferro. Le stelle più grandi esplosero creando atomi più pesanti del ferro, fino ad arrivare all'uranio.
Era incredibile vedere tutto quello, perchè significava che quelle equazioni, effettivamente, regolavano il nostro universo!
Mandai avanti la simulazione e ad un certo punto la feci proseguire in scala temporale di 1:1. Osservavo l'universo nella simulazioni. Era incredibile vedere buchi neri, nebulose, galassie e quasar. Tutto aveva un ordine. Tutto aveva uno scopo.
Ad un certo punto attirarono la mia attenzione dei fulmini su un piccolo pianeta. Wow, la mia simulazione stava facendo favelle, adesso anche i fulmini! Ho lasciato il portview con il target sul pianeta e ho accelerato nuovamente la simulazione. Atomi di carbonio si sono legati tra di loro, la temperatura del pianeta iniziò a diminuire e il primo essere monocellulare nacque. La vita prese piede. Accelerai la simulazione e nell'attimo successivo meravigliato ho visto che una civiltà evoluta aveva colonizzato il piccolo pianeta. Erano incredibilmente simili a noi gli esseri intelligenti. In effetti, pensai, per evolversi una specie ha bisogno di avere il pollice opponibile. Una tigre può essere anche incredibilmente intelligente ma se non può costruire nulla...
Ero pienamente soddisfatto di quella simulazioni e mi sembrò strano che nessuno ci avesse mai pensato prima di farlo. Mi misi ad osservare quella che mi sembrava un aula in una scuola. Il più grande, presumibilmente il più anziano stava sicuramente spiegando matematica a degli alunni. I pallini in fila per uno erano sicuramente numeri primi per i quali non possono essere disposti in altre forme geometriche oltre la fila. Mi sembrò interessante da seguire e anche se non capivo la loro lingua mi misi ad ascoltare. Stavo pensando tra me e me che noi non abbiamo mai scoperto che cosa siano veramente i numeri primi, e nonostante la nostra tecnologia non abbiamo ancora una formula per determinare l'ennesimo numero primo. Nel portview l'insegnante mostro una strana formula, i simboli erano strani ma aveva qualcosa di familiare. Cercai di intuirne il significato basandomi su altri calcoli di quella strana lavagna. Ma non capii e passai ad osservare oltre.
Curioso, notai, che anche gli esseri di quel mondo avevano due sessi proprio come noi e come molte specie esistenti nella realtà. Quelli che presumibilmente potevano essere un uomo e una donna si avvicinarono tra di loro volgendo il loro sguardo alla fontana in mezzo ad un piazza e si sussurrarono qualcosa.
Proprio in quel momento partì il reattore eterico e crollai nel buio della mia stanza. Pazienza, pensai, tanto il programma era salvato. Prima di riavviare l'applicazione inserii una libreria di autoapprendimento delle lingue in modo da poter comprendere nel mio linguaggio il significato delle parole che comunicavano. Ripresi la simulazione dall'inizio, e visto che tutto era generato in modo pseudocasuale l'universo si ricreò dall'inizio. Accelerai la simulazione fino al punto in cui ero rimasto davanti a quella coppia. Ascoltai dalle casse del mio calcolatore.
Parlò lui per primo: <<Amore, tu credi in Dio?>>
<<Dopo quello che mi è successo... ci credi ancora anche tu?>>
<<Non importa, adesso siamo io e te, e nessuno potrà dividerci. Ti amo. Adesso andiamo che è quasi arrivato l'autobus. Chiama mamma e digli che stiamo per tornare a Firenze.>>
La libreria di traduzione aveva lanciato una eccezione per tradurre nella mia lingua la parola “amore”. Segnalai con l'apposito form il bug agli sviluppatore e infine spensi il computer. Era già quasi notte e il giorno dopo dovevo andare a Taurion vicino a Youriux.
C'est la vie!