Ciao a tutti, mi scuso in anticipo se la sezione non è quella corretta...
Vorrei implementare in azienda il backup delocalizzato (server windows 2003 + file server)...
Dopo aver visto un po' di offerte su server dedicati, ecc ho pensato di prendere uno spazio web con aruba (circa 26 euro/anno e spazio illimitato) e impostare cobian per il backup notturno sull'ftp del sito.
Che ne pensate? Il backup sarebbe intorno a 1-1.5 gb a notte...
Saluti
finaldestiny
a parte considerazioni tecniche di vario tipo tieni conto che l'hosting di *ruba non è davvero "illimitato" e possono bloccare il servizio per "abusi" di utilizzo... mi pare che un backup del genere superi proprio l'offerta garantita (prova a leggere bene il contratto)... soprattutto se non fosse un backup incrementale (!)
Non sarebbe più opportuno (anche per sicurezza/riservatezza) adoperare dei RAID su sedi remote in VPN o soluzioni analoghe? Vedi un po'...
non sapevo dei "limiti" di aruba...ma c'era da aspettarselo...
Per quanto riguarda il backup su sedi remote....potrei mettermi a casa un pc con raid1 e connesso in vpn con l'ufficio?
lo so..è una soluzione poco ortodossa...i vari servizi di backup online (tipo memopal) non mi permettono il backup tramite ftp...ma bisogna installare un loro programma che invia il file al server remoto appena viene "modificato"...è un problema per il backup dei server sql....
se vuoi usare l'FTP puoi senz'altro mettere un RAID (o un disco normale, ma non sarebbe opportuno) anche a casa... purchè abbia un IP fisso (o usi qualche servizio di gestione dinamica)... ci sono molti software per installare facilmente anche un server FTP... oppure occorre acquisire uno spazio opportunamente ampio da qualche parte (ma se hai i dischi "in casa" hai mooolto più spazio a disposizione a minor costo).
Per legge alcune realtà aziendali sono obbligate alla de-localizzazione dei backup e relativa dichiarazione sul DPS, al fine di garantire la salvaguardia dei dati anche in caso di disastro fisico.Originariamente inviato da eiyen
se vuoi usare l'FTP puoi senz'altro mettere un RAID (o un disco normale, ma non sarebbe opportuno) anche a casa... purchè abbia un IP fisso (o usi qualche servizio di gestione dinamica)... ci sono molti software per installare facilmente anche un server FTP... oppure occorre acquisire uno spazio opportunamente ampio da qualche parte (ma se hai i dischi "in casa" hai mooolto più spazio a disposizione a minor costo).
La vedo dura, in caso di ispezione, rispondere: "i backup sono su un pc a casa mia"...
quindi conviene affidarsi a servizi come memopal?Originariamente inviato da SUPERMIKY
Per legge alcune realtà aziendali sono obbligate alla de-localizzazione dei backup e relativa dichiarazione sul DPS, al fine di garantire la salvaguardia dei dati anche in caso di disastro fisico.
La vedo dura, in caso di ispezione, rispondere: "i backup sono su un pc a casa mia"...
ne conosci qualcuno che dia la possibilità di upload tramite ftp?
Questo supporta (per gli account a pagamento) anche il trasferimento via ftp
http://www.adrive.com/
Tieni presente che molti di questi servizi non forniscono il supporto al trasferimento via ftp per ragioni di sicurezza (in una normale sessione ftp utente e password sono inviati in chiaro, così come poi anche tutti i dati inviati)
quindi servizi tipo memopal sono la scelta migliore/obbligata...
Anche per il DPS non c'è problema ad avere i dischi "in casa": non è richiesta una "certificazione" specifica, ma di soddisfare alcuni requisiti (comunque bisogna vedere il caso esatto)... vale il discorso che deve esserci un'opportuna sicurezza (se per esempio il disco è messo in balcone sotto la pioggia o davanti ad una finestra al pian terreno non ci siamo di certo...).
Usare un servizio apposito può essere più vantaggioso, ma è da valutare per bene in particolare per i costi e soprattutto per le garanzie (cosa succede se l'azienda chiude?). Inoltre - a seconda dei dati - se vengono salvati "esternamente" (non "in casa", che poi si può intendere in un proprio ufficio da qualche parte... "in casa" è un modo di dire, ovviamente) ci possono essere problemi legali non dipendenti dai dati tecnici... se per esempio ci sono dati "sensibili" o altro possono esserci problemi di privacy se non si usa una forma di criptazione... dipende dal singolo caso, comunque.
Quanto dici non è assolutamente vero, almeno non in maniera universale.Originariamente inviato da eiyen
Anche per il DPS non c'è problema ad avere i dischi "in casa": non è richiesta una "certificazione" specifica, ma di soddisfare alcuni requisiti (comunque bisogna vedere il caso esatto)... vale il discorso che deve esserci un'opportuna sicurezza (se per esempio il disco è messo in balcone sotto la pioggia o davanti ad una finestra al pian terreno non ci siamo di certo...).
Usare un servizio apposito può essere più vantaggioso, ma è da valutare per bene in particolare per i costi e soprattutto per le garanzie (cosa succede se l'azienda chiude?). Inoltre - a seconda dei dati - se vengono salvati "esternamente" (non "in casa", che poi si può intendere in un proprio ufficio da qualche parte... "in casa" è un modo di dire, ovviamente) ci possono essere problemi legali non dipendenti dai dati tecnici... se per esempio ci sono dati "sensibili" o altro possono esserci problemi di privacy se non si usa una forma di criptazione... dipende dal singolo caso, comunque.
Il DPS innanzitutto è un documento prodotto internamente all'azienda, che quindi parte da un foglio bianco: come fa un foglio bianco a fornire istruzioni specifiche? Semmai è la legge sul trattamento dei dati (196/2003 e relative modificazioni) che obbliga alla conservazione dei dati sostitutivi/copie di sicurezza (backup) in maniera consona al contenuto. Ciò significa che se hai una ditta che produce cavalli a dondolo probabilmente puoi anche portarti a casa i nastri di backup (che comunque non è mai una buona scelta per ovvi motivi), ma se anche solo sei uno studio legale voglio proprio vederti a giustificare la conservazione di dati di natura giuridica nel (pur bellissimo) salotto di casa tua.
Detto questo, il resto del tuo post si commenta da solo: stai spostando l'attenzione verso fattori assolutamente ininfluenti per la scelta che l'autore del post deve compiere.
Se stipuli un accordo con terzi per la conservazione e l'archiviazione dei tuoi backup, vien da sé che la responsabilità da quel momento ricade su di loro, i quali tra le altre cose firmeranno dei documenti di riservatezza e via dicendo.
È infinitamente più probabile che accada qualcosa alle cassette del backup che tieni nella libreria in soggiorno piuttosto che a delle copie ridondate e conservate in un caveau, non ti pare? È infinitamente più probabile che qualcuno rubi quelle copie da casa tua piuttosto che da un caveau realizzato ad hoc, non credi?
Per concludere, l'unico fattore che va considerato è quello del COSTO in rapporto al reale valore che hanno i dati da conservare. Come dicevo, la normativa vigente non vincola a metodi specifici, ma in caso di ispezione (o peggio, di disaster) devi essere in grado di motivare, giustificare e sostenere le scelte fatte.
Ciao!
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