Il 2 febbraio termineranno gli indirizzi IP da assegnare.
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Niente paura: al termine della disponibilità, Internet non si spegnerà. Ma si rallenterà il suo ampliamento, alcuni apparecchi potrebbero dover condividere lo stesso indirizzo Ip (e sarebbero indistinguibili dall'esterno) e le performance diminuiranno lentamente. "Gli utenti - spiega Axel Pawlik, managing director del Ripe Cnn, l'ente europeo che gestisce gli Ip - non noteranno effetti nel futuro prossimo". Ma i due standard sono incompatibili quindi "prima o poi si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se la rete da cui ci si collega è IPv4" e viceversa.
Per questo, ha spiegato Cerf durante una conferenza in Australia, è importante accelerare il passaggio al nuovo
standard, aggiornando tutti i vecchi indirizzi. "I grandi provider di servizi internet europei - continua Pawlik - sono già pronti per il nuovo protocollo, sono più che altro quelli di media grandezza che ancora non si sono messi al passo. Ma sicuramente entro la fine dell'anno non avremo più nessun indirizzo IPv4 da assegnare, e saremo costretti a rispondere 've l'avevamo detto'".