Bernabè: "I fornitori di contenuti devono pagare"
Google, Facebook e Apple accusate di sfruttare la rete senza contribuire al suo sviluppo.
Franco Bernabè ha un chiodo fisso o, meglio un incubo ricorrente: i fornitori di contenuti via Internet, visti come una sorta di zecche della rete.
Come già lo scorso ottobre, in un'intervista al Financial Times l'amministratore delegato di Telecom Italia e presidente di GSM Assocation è tornato a sostenere la necessità che i fornitori di contenuti partecipino alle spese di sviluppo e manutenzione della rete.
Facebook, Google, Apple e compagni sono dipinti come sfruttatori che approfittano gratis delle linee messe gentilmente a disposizione dagli operatori: "Usano massicciamente le nostre reti ma non contribuiscono allo sviluppo delle stesse".
Affinché decidano di aprire il portafogli, Bernabè prova a sventolare davanti ai loro occhi una specie di promessa: "Gli operatori telefonici possono fornire nuovi servizi di alta qualità ai content provider per servire meglio i consumatori. E ovviamente questi servizi saranno remunerati".
L'AD di Telecom sta insomma dicendo che è pronto a fare ponti d'oro a una rete a due velocità, privilegiando certi tipi di traffico e mandando definitivamente in pensione la net neutrality, ma a patto che l'oro ce lo mettano i fornitori di contenuti.
Bernabè non ha lasciato cadere queste frasi proprio ora per puro caso: questo è invece il momento più propizio, perché il mese prossimo si svolgerà un summit, organizzato dalla Commissione Europea, tra i principali operatori telefonici e i più importanti fornitori di contenuti.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar...130&numero=999
a me sembra una follia!
se lui puo' vendere tante adsl e' proprio perche' ci sono aziende che investono in contenuti e non vedo perche' una azienda americana debba investire nelle infrastrutture arretrate e mal gestite di un'altro paese...