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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    libri: l'Europa dice no ai cartelli sugli ebook, in Italia si vietano gli sconti

    Prezzi dei libri: l’Europa dice no ai cartelli sugli ebook, in Italia si vietano gli sconti
    Sembra un paradosso tutto italiano: con un’Europa che in questi giorni si scaglia contro gli editori di ebook, sospettati di aver fatto “cartello” e imposto prezzi fissi ai negozianti, il Senato italiano vieta a chi vende libri sconti troppo alti rispetto al prezzo di copertina.

    Più concorrenza: lo chiede l’Europa
    È notizia di solo qualche giorno fa: in diversi stati membri dell’Unione europea, l'Antitrust della Commissione ha avviato una serie di ispezioni presso svariate case editrici di libri elettronici. Le società sono sospettate di aver violato le norme Ue sulle concentrazioni che proibiscono i "cartelli" e altre pratiche restrittive della libera concorrenza. Il monito che arriva forte e chiaro dall’Europa è che sui libri digitali ci deve essere libertà da parte dei vari negozi di applicare prezzi e sconti a tutto vantaggio del consumatore, evitando di imporre prezzi standard a tutti i negozi sui titoli digitali; una prassi invece frequente che avevamo riscontrato anche noi durante una nostra recente inchiesta su Hi_Test sulla vendita dei titoli digitali.

    Sconti limitati in Italia
    Ma se dall’Europa arrivano venti di libera concorrenza, il Senato italiano ha approvato pressoché all’unanimità un disegno di legge che impone un divieto di sconto sui libri. Il provvedimento (non ancora passato alla Camera) prevede che la vendita di libri (quindi anche quelli digitali) ai consumatori finali è consentita solo con uno sconto percentuale massimo del 15% sul prezzo fissato. In soldoni, chi produce il libro stabilisce il prezzo e il rivenditore è tenuto ad attenersi a quel prezzo. Al massimo può concedere uno sconto del 15%. Non di più.
    In un settore in cui le nuove tecnologie consentirebbero una maggiore circolazione anche di cultura, questo provvedimento che mortifica la concorrenza e penalizza i consumatori appare miope e destinato esclusivamente a difendere gli interessi degli editori.
    http://parlamento.openpolis.it/singolo_atto/56354

    Edit: Dimenticavo il commento. E' bello vedere che sul metterla in quel posto al popolo sono sempre tutti d'accordo e collaborativi. Non riesco a trovare i voti che ha ricevuto al Senato, ma i firmatari sono piuttosto bipartisan...

  2. #2
    chissa perchè mi è venuto in mente saviano.

    strana associazione mentale....
    love FireFox 0.8 ......bye bye Internet Explorer.

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    La prima cosa che è venuta in mente a me è Espresso-Mondadori

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Nessun lettore di libri su questo forum?

    O potendo scegliere tutti preferiscono comprare i libri a prezzo pieno?

  5. #5
    mha... pero' nessuno va in piazza per questo... o per i biglietti del cinema aumentati (si, ok, dovrebbero servire per essere reinvestiti nel cinema, pero' alla fine sempre il cittadino paga?).

    sara' probabilmente che la "kultura" non fa notizia, non si mangia, non richiede una specifica tessera di partito o sindacato...

    poi cmq che vuoi dire ad un governo che ammette l'ipotesi di reato preventiva? e ti fa pagare prima per un reato che tu probabilmente non commetterai mai.
    mi riferisco alla tassa sulle periferiche di memorizzazione...

  6. #6
    la prima cosa che mi è venuta in mente...non si può dire.

    ah, l'articolo che ho letto io diceva che solo i radicali non avevano votato a favore

  7. #7
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Leggo oggi su Amazon che dal 1 settembre i libri in lingua italiana avranno uno sconto massimo del 15%. La legge, presentata dal centro sinistra ma assolutamente bipartisan, insomma, è passata. Si parla tanto della cultura ma non ho sentito una sola voce al riguardo. Mi appropinquo a fare gli ultimi acquisti prima l'ennesima inculata abbia inizio, e intanto mi domando quale mai possa essere il motivo per cui una cosa su cui tutti si dicono favorevoli e d'accordo (la cultura), su cui ci si stupisce se in Italia si legge poco, su cui guardacaso i più grandi gruppi editoriali hanno interessi politici, sia passata sotto questo silenzio...

    http://parlamento.openpolis.it/blog/...libri-ed-ebook


    http://www.chicago-blog.it/2011/07/2...e-agli-sconti/
    Approvato anche dal Senato il ddl che disciplina il prezzo dei libri. Ora abbiamo una legge che restringe ampiamente la libertà di editori e librerie (anche on-line) di stabilire sconti e promozioni. Nello specifico, la vendita dei libri è consentita con uno sconto massimo del 15% sul prezzo di copertina; le campagne promozionali degli editori possono durare al massimo un mese (in questo caso lo sconto può eccedere la soglia del 15% ma non può essere superiore a un quarto del prezzo fissato e… le campagne promozionali non si possono tenere nel mese di dicembre!); può essere applicato uno sconto massimo del 20% in occasione di manifestazioni di “particolare rilevanza” (ad esempio le fiere librarie come il Salone del libro di Torino) o in favore di soggetti no profit (biblioteche, scuole, ecc.); i libri che nessuno più si fila sono esclusi dalla disciplina (nel testo si usa ovviamente un altro linguaggio, ma il senso è proprio questo: la legge si applica alle novità o a quei libri che hanno un discreto riscontro in termini di vendite). Il tutto entrerà in vigore del primo settembre di quest’anno.

    Questo in sintesi il contenuto della norma. L’obiettivo dichiaratissimo della legge era duplice: proteggere sia le cosiddette librerie indipendenti che i piccoli editori. Il risultato è invece il seguente: a essere penalizzati sono i cittadini. Si tratta del tipico caso in cui la forza lobbistica di un ristretto gruppo (che porta avanti omogenei interessi di bottega) ha la meglio su una maggioranza non organizzata di cittadini. Perchè a guadagnarci dalla regolamentazione dei prezzi è uno sparuto manipolo di marginali e boccheggianti librerie (ed editori). A perderci tutti gli altri. E non importa della tanto sbandierata promozione della lettura… Perchè una cosa è evidente: la lettura la si incentiva con libri in vendita a prezzi alti o bassi? E non importa il progressivo assottigliarsi del potere di acquisto delle famiglie… Le persone comprano un maggior numero di libri se questi hanno prezzi alti o bassi? E non importa se altri soggetti del settore subiranno conseguenze negative… Amazon (tanto per fare finalmente il nome del grande nemico) o i supermercati aumenteranno o diminuiranno il loro volume di vendite? Si tratta di domande retoriche, che portano a dare risposte che vanno nella direzione opposta da quella intrapresa dal legislatore.

    Era troppo bello comprare libri su Amazon (perchè durasse): novità librarie con sconti del 30/35%, consegne a domicilio in tempi lampo (e certi), possibilità di restituire i libri acquistati anche senza motivo (con conseguente e puntuale rimborso). Un sistema non regolamentato, questo, che aveva permesso di ricevere un servizio eccellente (spendendo meno). È questo che intendono le persone quando ti dicono: la concorrenza porta ad avere a disposizione beni e servizi migliori a prezzi più bassi. E questo con Amazon puntualmente si è realizzato. Con la approvazione di questa legge passiamo invece alla realizzazione pratica di un altro caso-scuola da manuale: la nascita di una rendita. Le barriere alla concorrenza portano infatti alla creazione di rendite. I libri potrebbero essere venduti con sconti maggiori (all’interno di un sistema concorrenziale), per legge si decide che lo sconto non può andare oltre una certa soglia (sistema regolamentato). Questo porta alla creazione di una rendita (la differenza fra le due soglie di sconto). Questa differenza è la penalità che devono subire TUTTI i lettori da un sistema di prezzi regolamentato per legge; questa differenza è il vantaggio che POCHE librerie ottengono dalle scelte del legislatore.

    Ultimo punto: cosa dire della motivazione che spesso si adduce per sostenere un sistema regolamentato? Sì, la motivazione è quella che sentiamo ripetere come un disco rotto: le piccole librerie sono da tutelare, in quanto “presidi fondamentali per la diffusione della cultura, della conoscenza e per la crescita del benessere collettivo” (in questo caso le parole sono del presidente dell’Associazione Librai Italiani). Qualcuno sa spiegarmi cosa vogliono dire? Di solito si usano parole importanti e altisonanti per nascondere il nulla sul quale poggiano. Una cosa è certa: la cultura e la conoscenza si diffondono vendendo libri (e si vendono più libri se i prezzi sono bassi). E invece no, ci dicono che è il libraio il depositario della Cultura, colui che con i suoi consigli e il suo Sapere può guidarci nella scelta delle nostre letture. Per questo dobbiamo tutelarlo, è una specie in via di estinzione. Pur di mascherare l’iniquità di certi provvedimenti li si legittima con le motivazioni più ridicole (e seriose: ridicole in quanto seriose). Davvero possiamo credere a questa visione così idealistica del libraio? Sul concetto di benessere collettivo penso non ci sia nulla da dire, meglio tornare alla lettura di “Meridiano di sangue“, comprato su Amazon con sconto del QUARANTA PERCENTO. Ho messo il link, ne consiglio caldamente l’acquisto (Affrettatevi: la promozione scade il primo di settembre!).

    Intanto, tengo a sottolineare che IBS e Amazon stanno facendo una campagna sconti enorme, dal 40 di amazon (su quasi tutto) al 75% di ibs (su meno roba) di sconto... sto facendo incetta di libri

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di wallrider
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    come sempre, una buona idea
    "Questa consente ai rivenditori indipendenti di mettersi al riparo dalla concorrenza selvaggia e dalle massicce campagne di sconto delle grandi catene e dei supermercati come dei siti di vendita online come Amazon"
    viene stravolta e i cittadini ci rimettono
    RIP Cicciobenzina 9/11/2010

    "Riseminaciceli, i ceci nell'orto"

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Originariamente inviato da wallrider
    come sempre, una buona idea
    "Questa consente ai rivenditori indipendenti di mettersi al riparo dalla concorrenza selvaggia e dalle massicce campagne di sconto delle grandi catene e dei supermercati come dei siti di vendita online come Amazon"
    viene stravolta e i cittadini ci rimettono
    Perchè è una buona idea limitare la "concorrenza selvaggia" (il 30% di sconto sul prezzo di copertina e spedizione gratuita oltre i 20 euro) di amazon?

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di wallrider
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    perchè ci sono persone con librerie indipendenti che perdono il posto di lavoro non potendosi permettere le offerte che vengono fatte dai grandi distributori, un po' come succede per alimentari vs. centricommerciali
    RIP Cicciobenzina 9/11/2010

    "Riseminaciceli, i ceci nell'orto"

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