vi segnalo un articolo sull'argomento che ho trovato degno d'esser letto da chi si occupa di contenuti e promozione via web:
da qui: http://www.repubblica.it/tecnologia/...iani-13908646/Il web cambia la pubblicità
e anche la tv diventa "smart"
Il Politecnico di Milano fa una fotografia dettagliata dei media italiani. Ecco come stanno cambiando tv, giornali e periodici al tempo di Facebook e dell'iPad. Il boom italiano dei "social media"
un passaggio mi ha lasciato perplessa, ed e' questo:
subito ho pensato al solito titolo a effetto, poi ho letto il resto del paragrafo e mi son chiesta se mr anderson parlasse sul serio; non so su quali basi abbia formulato questa teoria (internet libera soppiantata in toto da applicativi a pagamento), ma a me sembra un po'... come dire... particolarmente futuristica, per non dire improbabileE Internet rischia di morire per mano degli app store
Il secondo fenomeno di natura evolutiva che ha caratterizzato il Web nel 2010 è la proliferazione dei Video che vengono utilizzati da qualsiasi editore presente online per arricchire la propria offerta. Gli utenti unici mensili che fruiscono in Italia di video online sono quasi 15 milioni, pari al 60% degli utenti Internet attivi. Nel 2010 si sono innescate anche due dinamiche completamente nuove: il lancio dell'iPad che "inventa" una nuova famiglia di terminali per l'accesso ai contenuti Internet, e la trasmigrazione dal mondo degli smartphone al mondo dei pc del concetto di Application Store. Questi due fenomeni, secondo il Politecnico di Milano, stanno portando ad un cambiamento del concetto stesso di Internet, che si allontana non poco da quello a cui siamo stati abituati fino ad oggi. Dando quindi ragione alle teorie di Chris Anderson, direttore di Wired, che quest'estate decreto la morte della Rete proprio per mano del crescente traffico legato ai negozi di applicazioni.
condivido invece molto di piu' questo passaggio:
e questo:Rifuggire dalla "one best way" e dall'effetto moda. Non esistono strade uguali per tutti e, soprattutto, non esistono strade più o meno di moda.
mi piacerebbe molto cimentarmi in progetti che comprendessero usi di strumenti diversi e complementari che puntano a un unico risultato, purtroppo a causa del micromercato in cui mi muovo, non mi capita (e non mi capitera', temo) facilmente, ma non si sa maiPuntare su una strategia multicanale. È sempre più evidente che il mondo digitale si sta articolando su una molteplicità di differenti piattaforme, in parte correlate, ma con una forte identità specifica: smartphone, tablet, pc, tv, applicazioni, web, carta. Occorre puntare su una strategia che sappia abbracciarle tutte, con elementi trasversali, ma anche peculiarità verticali. Ma multicanalità significa anche sapere sfruttare i canali digitali per portare valore al canale offline tradizionale. Non sono pochi gli esempi di imprese che sono riuscite a incrementare le copie vendute in edicola con una oculata strategia digitale.
per quanto riguarda l'aumento dell'interesse dei pubblicitari per la rete, l'ho notato in particolar modo nel sito della rai: nel giro di un anno, la pubblicita' a corollario dei contenuti e' aumentata in modo esponenziale (pero' non mi da fastidio, me ne da molto meno di quella in tivvu', a essere sincera)