I recenti scandali che hanno travolto il Presidente del Consiglio (caso Ruby) e il successo al botteghino di Qualunquemente di Antonio Albanese sono stati l’ispirazione per Marco Di Nunzio e la sua lista presentata alle elezioni comunali di Torino. L’ex esponente di Fiamma Tricolore ha, infatti, pensato bene di candidarsi alle amministrative con la pittoresca lista “Bunga Bunga - Più pilo per tutti” . Cosa c’è di meglio dei festini di Arcore e della simpatia di Cetto La Qualunque per incuriosire e avvicinarsi alle migliaia di torinesi indecisi per la nuova tornata elettorale? Tuttavia il candidato sindaco Di Nunzio non ha fatto i conti con la commissione circondariale che ha escluso la sua bizzarra lista, insieme ad altre otto. Sarebbero state riscontrate gravi irregolarità nella raccolta firme. A tradire Di Nunzio, infatti, una mole di candidati arrivati dalla Colombia. Non a caso ad appoggiarlo vi era anche la lista “Comitato popolo latinoamericano”, oltre a quella ”Forza Juve”. “Bunga Bunga – Più pilo per tutti”, però, non è l’unica “lista patacca” ad essere stata candidata, e poi esclusa, dalle prossime elezioni torinesi del 15 e 16 maggio. Escono di scena, infatti, anche le liste che sostenevano Carlo Gariglio, “Fascismo e Libertà” e “Gariglio Sindaco”: la prima per apologia al fascismo, la seconda perché ha usato il logo della città come simbolo.